Spiritualità

Se tutti rinsavissero, moriremo di fame? O…

Intelligenza artificiale e lavoro, progresso tecnico ed efficienza personale, crescita personale
La fantascienza sta diventando realtà... Approfittiamone
Scritto da Alexander

Oppure: La Correlazione tra avanzamento tecnologico e scoperta degli scopi profondi della vita.

Intelligenza artificiale e lavoro, progresso tecnico ed efficienza personale, crescita personale

La fantascienza sta diventando realtà… Approfittiamone

Arte di Mystiquefinearts

Si potrebbe sostenere che non sia la soluzione ideale quella per cui tutti scoprano le proprie passioni, vocazioni e talenti. Se così fosse, infatti, il mondo potrebbe andare completamente in malora, perchè pochi farebbero quello che “va fatto” e saremmo sommersi dai rifiuti -più di quanto non lo siamo già (vecchi gingilli tecnologici ed auto puzzolenti, ad esempio).

Credo che tenere ingabbiati passioni e talenti sia quello che molti (anche se inconsapevolmente) fanno, e, quel che è peggio, tali soggetti si spingono (sempre inconsapevolmente, o a fin di bene) a tarpare le ali anche a coloro che sono loro intorno. Classico è il caso del genitore che suggerisce (impone?) l’università al figlio perchè “poic’èunlavorosicuro”. Lo stesso accade a livello di ” sistema paese” nei campi e settori in cui non si segue con coraggio l’innovazione e lo scuotimento dello status quo per chissà quale perversa paura, per applicazione del principio meglio la mediocrità conosciuta che il probabile paradiso.

Ma torniamo a concentrarci sull’aspetto dell’individuo, perchè migliorando noi stessi possiamo migliorare tutto e tutti:principio fondamentale di SiamoUniverso.

Cosa dovrei fare? Seguire i miei scopi e le mie passioni? Vivere secondo i miei ideali? Rifiutarmi di fare un lavoro noioso e banale, e magari ripetitivo? Poi chi pulirebbe i pavimenti? Chi servirebbe ai tavoli? Chi scaverebbe le fosse dove stendere le tubature? La società crollerebbe nel caos e nell’orrorre se io e tutti gli altri che hanno lavori utili ma monotoni si rifiutassero di continuare.

Questi dubbi, all’apparenza sacrosanti e filantropici, sono molto probabilmente scuse di persone che, per svariati motivi, tutti riconducibili alla paura, stanno rifuggendo la scelta di vivere una vita pregna di scopo, e di scegliere un lavoro che sia sorretto ed intriso da questo scopo.

Si tratta di nobili scuse, forse, ma pur sempre di scuse.

Per smantellarle proverò ad ipotizzare cosa potrebbe succedere se gli spazzini smettessero di fare il loro lavoro, le ditte di pulizia chiudessero e gli operai mettessero le loro abilità a servizio di altro che della impresa di costruzioni che gli dà il pane. Cosa succederebbe, insomma, se vi fosse un risveglio della consapevolezza impattante larghe parti della società?

Esiste l’escavatore appassionato…

Cominciamo con il considerare che vi sono sicuramente numerose persone che amerebbero proprio questo: prendere una vanga o, meglio, un’esavatrice potente, e scavare ettometri cubici di fossi. Se solo a tutti questi fosse data la possibilità di perseguire la loro passione, e di guadagnare da vivere con questa, saremmo salvi da una crisi mondiale da carenza di escavatori.

Anzi, vi sarebbe una allocazione migliore dei posti di lavoro rispetto a quella attuale, perchè i pochi che hanno passione per svolgere lavori di manovalanza, o meno intellettivamente stimolanti, sarebbero massimamente ricercati e meglio pagati. Per l’eventuale parte di lavoro “non coperta”, ossia per la sporcizia che si accumulerebbe per carenza di spazzini, o per alcuni prodotti scadenti non più prodotti per carenza di manovalanza trattata come schiavi, occorrerebbe un cambio dei costumi. Bisognerebbe gradualmente migliorare e ridurre la produzione di rifiuti, bisognerebbe imparare a fare a meno di alcuni prodotti piuttosto inutili (e su questo ultimo aspetto si tornerà nel prosieguo). Molti rifiuti del giorno d’oggi sono, in una ironica connessione tra i due esempi, quelli che prima erano simpatici nuovi gingilli. Inoltre, se più persone fossero più libere di perseguire le proprie passioni, interessi e missioni, forse si arriverebbe a delle soluzioni tecnologiche e , perchè no, informatizzate e con l’aiuto della IA, per risolvere delle necessità, come quella della pulizia dei luoghi pubblici, delle costruzioni di edifici (si pensi alla stampa 3D) o di altre questioni.

Intelligenza artificiale e disoccupazione, trovare il proprio scopo, intelligenza artificiale e disoccupazione

Prova il PRIMO mercato privato dei parcheggi, Iscriviti GRATIS.

La carota e il bastone

Quanti di noi sono appassionati nel fare la dichiarazione dei redditi? Non molti, te lo assicuro. Ma lo facciamo comunque perché esiste un condizionamento. Il condizionamento comportamentale spinge le persone a svolgere ruoli che non desiderano realmente. Parte di questo condizionamento è ambientale, come la minaccia della fame, e parte è sociale, come stipendi e sanzioni.

Il nostro peggior tentativo di utilizzare il condizionamento  per svolgere i nostri lavori pesanti è stato la schiavitù. Oggi esiste la schiavitù salariale. Anche i lavoratori ben retribuiti, con mansioni di pregio si stanno cadendo in questa trappola. Molte persone lavorano in lavori che odiano perché si sono attaccate ai loro stipendi e non vogliono ricominciare in un settore più stimolante. Questo, però,  è agire in base alla paura. Per una persona altamente consapevole, scambiare il proprio scopo per uno stipendio è un compromesso sciocco perché il denaro non porta gioia senza uno scopo connesso. Quindi quel salario elevato è solo la forma moderna delle catene di uno schiavo. Onestamente, quando ti metti su un percorso centrato sul tuo scopo e che fornisce un valore reale agli altri, non dovrebbe essere difficile vivere bene.

Rifletti… già viviamo in un mondo in cui la maggior parte delle persone non vuole svolgere compiti insignificanti o noiosi, e gli incentivi della carota e del bastone vengono utilizzati proprio per svolgere quei lavori. È fondamentalmente una forma di prepotenza, anche se la carota è vista come più soffice rispetto al bastone. Il costo è, però, che frattempo si è programmati dal condizionamento sociale a valorizzare enormemente quella carota, anche se di per sé non è particolarmente preziosa (il consumismo è la carota).

Con il risveglio di sempre più persone, ciò che cambierà è che la carota ed il bastone diventeranno motivatori meno efficaci. Man mano che si diventa più consapevoli, la paura svanisce, quindi gli incentivi esterni che non sono già allineati al proprio scopo hanno molto meno potere. Si farebbe ciò che deve essere fatto per evitare di morire di fame, ma non si potrebbe essere manipolati a fare un lavoro che si odia solo perchè paga bene.

Quindi, se tutti si svegliassero domani con uno scopo nobile, saremmo comunque in grado di sfamarci (o perchè si troverebbero le soluzioni, come ipotizzato sopra, o perchè ognuno si arrangerebbe, se in difficoltà). Una persona centrata sul suo scopo farà comunque ciò che deve essere fatto. Ma i compiti insignificanti che non sono davvero necessari sarebbero eliminati o perfezionati. Ad esempio, le persone non lavorerebbero in lavori da schiavi salariati per creare sciocchezze non essenziali che a nessuno interessano veramente. Le persone non sprecherebbero tempo ed energia per fare film stupidi, programmi TV, giocattoli e giochi che non migliorano la nostra vita. Molte aziende vedrebbero che nessuno si presenta a lavorare perché sarebbe evidente a tutti che l’azienda esiste solo per ottenere profitto, senza contribuire positivamente alla società. Ad esempio, è difficile immaginare che qualcuno che sia consapevole e attento potrebbe volontariamente andare a lavorare per un’azienda produttrice di sigarette.

È irrealistico aspettarsi un risveglio di massa da un giorno all’altro, quindi puoi stare tranquillo che le tue sigarette, l’alcol e il cibo spazzatura sono al sicuro per il momento. Ma allo stesso tempo, non c’è bisogno di temere che un risveglio di massa provochi una carestia di massa. Io stesso pianterò delle verdure se necessario, e lo ho già fatto, per diletto, con gran piacere.

Automazione ed IA

A lungo termine, penso che l’automazione sia la soluzione più realistica per delegare compiti insignificanti. Molti dei nostri compiti insignificanti sono già stati affidati alle macchine e mi aspetto che questa tendenza continui man mano che la potenza di calcolo diventa sempre più veloce e meno costosa e si fanno nuove scoperte.

Sebbene sia vero che la manutenzione ed il supporto della tecnologia aggiungono nuove forme di lavoro noiose – qualcuno deve lubrificare gli ingranaggi – penso che si operi comunque di un guadagno complessivo al livello globale. Anche l’automazione della manutenzione sta gradualmente diventando una realtà. Ad esempio, molti programmi software si aggiornano automaticamente tramite Internet, richiedendo poca o nessuna intervenzione umana.

L’automazione sicuramente eliminerà alcuni posti di lavoro e quei lavori non torneranno. Ma non è motivo di terrore come, proprio in questi giorni, si percepisce da alcuni lati. Meno di 50 anni fa, il 90% della forza lavoro delle campagne è stata resa disoccupata, ma non mi sembra che ci siano orde di ex-agricoltori che fanno la fame in giro. Photoshop ed altri programmi hanno reso potenzialmente inutile il lavoro del fotografo o del pittore, ma anche queste ultime categorie, mi sembra, non siano alla fame, oc on i forconi in mano. Perchè dovrebbe essere diverso adesso con l’IA?

Una volta che un compito è stato intelligentemente automatizzato, diventa obsoleto, ma è una occasione, per chi perde il lavoro e per la collettività, non una piaga. Se si perde il  lavoro a causa dell’automazione o della IA, i può cercare di formarrsi per fare qualcosa di più prezioso. Se si punta ad una continuità dello status quo per sempre, sarebbe meglio rischiare tutto alle slot machines, si tratterebbe di una strategia meno rischiosa. A proposito, sapevi che la maggior parte delle slot machine di Las Vegas non pagano più le vincite in monete? Molte di esse non hanno nemmeno più la fessura per le monete, quindi non puoi neanche inserire un quarto. Le vincite e le perdite sono ora gestite elettronicamente e quando prelevi i tuoi soldi, la macchina ti stampa un biglietto con codice a barre da portare alla cassa. In futuro probabilmente elimineranno anche i biglietti stampati. Forse un giorno sarai in grado di passare davanti a uno scanner al buffet e ti diranno quanto denaro hai perso in quella giornata.

Automatizzare il risveglio… o risvegliare l’automazione

Curiosamente sembra che il processo di automazione e il processo di risveglio umano stiano procedendo di pari passo. Più automatizziamo i nostri compiti insignificanti, più tempo abbiamo per fare un contributo più ampio. L’automazione ci dà anche tempo per l’introspezione, la meditazione, la scrittura di diari, le conversazioni profonde e molte altre attività che aumentano la consapevolezza.

Man mano che cominciamo a godere delle ricompense intrinseche di una vita centrata sullo scopo, cerchiamo modi per liberare più tempo per fare ciò che amiamo di più. Pertanto, attribuiamo sempre più valore all’automazione. Questa domanda porta alla fine a incentivi finanziari (ossia carote) per l’automazione dei compiti, quindi gli investitori e gli imprenditori saranno motivati finanziariamente a soddisfare quella domanda. Ma non solo, il potenziale di un contributo significativo attira persone orientate allo scopo verso quel settore. Se puoi inventare qualcosa che risparmia alle persone molto tempo o problemi su larga scala, hai dato un contributo davvero enorme.

Inoltre, man mano che diventiamo sempre più centrati sullo scopo, perdiamo interesse per distrazioni inutili e dipendenze distruttive. Tagliamo le cose superflue dalle nostre vite. Ciò riduce la domanda di prodotti e servizi di scarso valore sociale, aumentando la possibilità che alcune di quelle risorse siano reinvestite in un’automazione utile.

Quindi abbiamo questa relazione simbiotica tra automazione e risveglio. Man mano che ci risvegliamo, creiamo una maggiore domanda di automazione. E man mano che automatizziamo, creiamo più opportunità di risveglio.

Qual è il tuo miglior contributo?

Quello che conta è che ognuno di noi dia il miglior contributo che può. Se stai lavorando in un lavoro che odi solo per pagare le bollette, stai privando questo meraviglioso pianeta del vero contributo che potresti fare. Sono sicuro che hai molte ragioni per giocare sul sicuro, ma nel profondo sai che sono solo scuse basate sulla paura. Le tue scuse sembrerebbero ancora razionali se non provassi paura? Il mondo non ha bisogno di altri Einstein che lavorano come impiegati all’ufficio brevetti, non importa quanto siano preoccupati per pagare le bollette.

Chiediti questo: stai attualmente dando il miglior contributo di cui sei capace? Se la risposta è chiaramente no, allora non ha senso continuare lungo il tuo percorso attuale, vero? Il buon senso suggerisce che se sai di essere sulla strada sbagliata, dovresti smettere di camminare. Più rimani sulla strada sbagliata, peggio è per tutti noi. Forse ci vorranno alcuni giorni per trovare la strada giusta. Forse ci vorranno diversi anni. Ma è comunque meglio perdersi per diversi anni che perdersi per tutta la vita.

Una volta che scopri il tuo scopo, il passo successivo è radunare il coraggio per agire. Per alcune persone questa è una transizione facile, ma per altre è il passo più difficile di tutti. Non lasciare che la sfida ti scoraggi. Se hai un grande scopo, allora il tuo compito è crescere fino a raggiungerlo. Se ci vogliono anni, ci vogliono anni. Non partiremo senza di te.

Inserisci i dati e ricevi l'ebook GRATUITO ed i contenuti esclusivi!
I agree to have my personal information transfered to MailChimp ( more information )
Unisciti agli oltre 2000 lettori abituali ed affezionati del sito
Ti assicuro che la tua email sarà custodita correttamente. Non sarà ceduta a nessuno e nessun abuso sarà perpetrato. Potrai disiscriverti sempre.