Alimentazione Spiritualità

Vegani, Vegetariani ed Onnivori

Scritto da Alexander

Recentemente mi sono molto interessato alla tematica di cui al titolo. Con la prosecuzione del mio percorso spirituale non ho potuto fare a meno di pormi la domanda:

“Mangiare un’altra forma di vita è sbagliato?”

A questo ha anche contribuito la constatazione che un sempre maggior numero di amici e conoscenti hanno fatto la scelta di diventare vegani o vegetariani, nonchè l’osservazione dell’apertura di un sempre maggior numero di negozi di “prodotti bio”.

Sono certo che questa questione mi è stata recapitata dall’ Universo perchè la esplorassi. In altre parole, sono sicuro che la mia vibrazione fosse tale da presentarmi eventi e persone che mi stimolassero a “risolvere” il dilemma.

Ho deciso anche di intraprendere, con elasticità e tolleranza, il percorso della dieta vegetariana io stesso. Il che significa che ho trascorso fino a circa due mesi consecutivi senza mangiare carne e pesce, e mangiando sporadicamente i derivati come il formaggio o le uova.

Prima di passare ad ulteriori considerazioni, come quella sul se la scelta abbia avuto evidenti effetti positivi sul mio stato di salute, vorrei tornare sulla parola da me usata prima: “tolleranza”.

Io credo che il concetto sia molto importante. Lo credo perchè uno dei capisaldi della crescita interiore, dell’armonizzazione con l’Universo, sia proprio l’assenza di Giudizio.

Anche su questo tema ho letto, in vari luoghi della rete, nonchè sentito, come le persone alimentino il disprezzo e l’odio reciproci; come la tematica diventi il milionesimo spunto per alimentare la disgregazione, la paura, il rafforzamento degli Ego e, quindi, l’abbassamento delle Vibrazioni individuale e collettiva. Quindi, la neonata squadra dei vegetariani chiama gli Altri “Onnivori” o, peggio, “puzzoni” – ebbene sì, riferendosi alla presunta peggiore qualità del lezzo delle loro feci. Gli “Onnivori” a loro volta, chiamano i vegetariani “Rinsecchiti” o cose simili.

Vegani, Vegetariani o onnivori? No, Umani…

Invito quindi l’eventuale lettore che abbia uno dei suddetti orientamenti circa l’alimentazione, ma anche tutti gli altri, a rasserenarsi, a ritrovare in se la pace, l’equilibrio e la memoria della sua unione col Tutto, quindi anche con il fratello Onnivoro, Vegano o “Pesciariano” . Del resto, le scelte Vegana o Vegetariana si basano in tutto od in parte sul rispetto delle forme di vita, sarebbe quindi sciocco salvare dalla brace un animale per mettervici un fratello Umano.

Le idee che ho avuto sotto forma di segnali e stimoli dall’Universo attraverso il Subconscio, durante le mie meditazioni sulla problematica mi hanno indicato che nell’essere Onnivori non c’è nulla di male.

Volendo tradurre in argomenti logici le ispirazioni a cui mi riferisco posso così argomentare:

  • Le piante sono forme di vita aventi la stessa dignità degli animali. Se si ripudia l’idea di togliere la vita ad un’entità al fine di cibarsi, si deve ripudiare l’idea di “ammazzare” un vegetale con la stessa fermezza con cui si respinge l’idea di sacrificare un animale. Le piante sono semplicemente inanimate. Questo è l’unico tratto distintivo che le separa dalla vita animale (o meglio, sono animate in un modo che sfugge alle nostre modalità ed ai nostri tempi di percezione. Non abbiamo alcuna prova del fatto che non comunichino tra loro, anzi, alla fine comunicherò un link ad un video che proverebbe intelligenza e comunicazione tra le piante).

    Vegetarianesimo e crescita spirituale

    Possiamo sostenere che questo non sia vita intelligente?

  • L’Universo ed il subconscio umani sono sempre volti all’evoluzione ed al migloramento, anche per vie che possono sembrare tortuose ed apparentemente sbagliate. Quindi, l’esistenza stessa dell’idea, nell’uomo,di mangiare un animale e la presenza di tale animale nel raggio d’azione e percezione dell’uomo sono indizi del fatto che il sacrificio dell’animale all’uomo sia una necessità.
  • Ogni anima, ovviamente anche quella animale, sceglie di manifestarsi in una forma di vita in questo pianeta, secondo un disegno in buona parte prestabilito dall’anima stessa. Quindi è verosimile che l’anima di un animale destinato a morire abbia effettuato tale scelta. Del resto, per l’Universo OGNI vita fisica, anche quella di un animale destinato al macello, è una meravigliosa occasione di fare esperienza di Se Stesso e di espandersi. E la Vita, anche al fine della macellazione, è preferita alla Non-vita.
  • La vita corporea è solo una transizione nel percorso immortale dell’anima, spesso è passo necessario ad un miglioramento di una data anima. Anche in questa ottica, dunque, qualunque vita è meglio della non-vita.

Sono giunto alla conclusione, quindi, che alimentarsi anche di animali non è un azione da ripudiare.

É lodevole che ci siano persone che si pongono la domanda che ho scritto all’inizio dell’articolo e che optino per il rispetto più totale della vita animale, questo è ovvio. Ancora, proporrei di essere Grato a queste persone che sono assimilbili, tra l’altro, a dei pionieri od esploratori nel mondo dell’alimentazione. Ma ciò è ben diverso dal dire che l’unica forma moralmente accettabile di alimentazione sia quella vegetariana.

Volgendo l’attenzione all’ aspetto nutrizionale, pur non presumendo di fare un’analisi dettagliata in questa sede, sento di poter dire che una alimentazione vegetariana o vegana molto complete (che necessitano dell’acquisizione di prodotti non di sempre facile reperibilità) possa essere anche più salutare di quella onnivora. Tale alimentazione è, inoltre, estremamente variegata e saporita, una volta che si sia speso il tempo per conoscere le tante varietà di vegetali, legumi e cereali a disposizione. Credo pure che la demonizzazione della dieta onnivora e la stigmatizzazione della sua presunta cancerogenicità, siano fuorvianti e, forse, dettate da motivi meramente economici.

La Scienza, peraltro, non è quella Suprema Creatura Onnisciente che spesso siamo abituati a considerare, come espongo in quest’ articolo.

Altra questione, nella quale sarebbe troppo complesso entrare, è quella del discutibile stato della vita e dell’alimentazione degli animali destinati al consumo umano; la questione, poi, dovrebbe essere estesa anche alle condizioni della coltivazione dei vegetali. In sintesi: se si deve evitare di magiare animali perchè questi sono imbottiti di prodotti chimici per essere portati al rapido ingrasso, che dire dei pesticidi e di prodotti per la “supercrescita” usati per i vegetali?

Recentemente, però, ho letto degli aticoli in cui si sottolineava come gli allevamenti di carne da macellazione siano altamente inquinanti e nocivi per l’ambiente. Se questo dato dovesse essere veritiero, vi sarebbe un enorme punto a favore delle scelte vegetariana e vegana.

Voglio comunque chiarire che il fulcro dell’articolo era l’invito alla fratellanza ed alla tolleranza, così come la riflessione che, nel grande schema delle cose, la morte di un animale (come quella di un uomo, tra l’altro) non è una grande tragedia, è, anzi, un passaggio a stati di vita più evoluti.

Come promesso, ed in coerenza con lo spirito un po patriottico del sito, ti posto il link ad un video di una ricerca pionieristica, e tutta Italiana, circa un paio di  aspetti della consapevolezza delle piante.

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