Ispirato da una recente lettura, sono stato portato a rivisitare con attenzione alcuni testi delle canzoni dei Beatles. In conclusione di questa analisi, posso affermare che in molti testi ci siano indicazioni per la crescita spirituale, e che non siano inserite a caso. Sostengo che non siano inserite a caso perchè sono troppe, e perchè in quasi tutte le opere artistiche ed intellettuali ci sono dei messaggi profondi, utili per lo sviluppo dell’interiorità. La differenza tra i differenti casi risiede nel fatto che, talvolta, l’artista è stato veicolo inconsapevole di quei messaggi, talatra no. Leggi anche l’articolo sui contenuti spirituali nel film Avatar cliccando qui.
Nel caso dei Beatles i messaggi non sono stati inseriti casualmente . Sono troppo frequenti e mirati per essere casuali. Senza contare quanto la loro musica sia coinvolgente e sempre piacevole, al di la del periodo storico in cui sono ascoltati.
Come disse il buon Einstein: [Tweet ““ Si può vivere come se tutto sia un miracolo, o come se niente sia un miracolo”.”] Che scegli? La scetticità ed il cinismo? O che “ci sia qualcosa in più”? Che un gruppo musicale possa essere stato uno dei tanti Messaggeri di questo “qualcosa”?
Una delle canzoni cui mi riferisco si chiama “Everybody has something to hide except me and my monkey”. Si tratta di una canzone dall’album del 1968, chiamato “The Beatles”.
Questo è un estratto:
“[…] The deeper you go the higher you fly
The higher you fly the deeper you go
So come on (Come on) come on
Come on is such a joy
Come on is such a joy
Come on let’s make it easy […]”
La traduzione è:
“[…] Più in profondità vai, più in alto voli
Più in alto voli più in profondità vai
Allora, Forza (Forza) forza…
Coraggio, è così una grande gioia
Coraggio, è così una grande gioia
Forza, rendiamolo facile […]”
A mio avviso si tratta di un consiglio, nemmeno troppo velato, ad entrare in profondità dentro di se, come modo per volare e per trovare la felicità. C’è un invito ad entrare in noi, ed a capire le nostre potenzialità che ci possono dare, con facilità, tanta gioia.
Altra canzone, per me decisiva nel provare l’esistenza dei messaggi nemmeno-troppo-nascosti che vogliono indicare la via del risveglio spirituale ed interiore è It’s all too much dello splendido Yellow Submarine. A mio parere, la canzone è anche musicalmente più gradevole della precedente, altro motivo per cui te la consiglio. Inoltre, il tono di sovrabbondante entusiasmo di Paul McCartney la rende particolarmente coinvolgente.
Eccoti un estratto:
“[…]It’s all too much
It’s all too much
When I look into your eyes, your love is there for me
And the more I go inside, the more there is to see[…]”
Tradotto:
“[…]É semplicemente troppo
É semplicemente troppo
Quando guardo nei tuoi occhi, il tuo amore è lì per me
Quanto più vado dentro, quanto più c’è da vedere […]”
Il cantante urla di essere sopraffatto… perchè guardando negli occhi (dell’ ascoltatore? Dell’amata?) vede tanto amore, e si rende conto che andando più in profondità c’è ancora più (amore?) da scoprire. Nel testo citato, ma anche in tanti altri testi, i Beatles fanno riferimento ad una amata (od amato, dato che nella lingua inglese spesso non vi è distinzione). La conclusione più ovvia e diffusa è quella per cui questi riferimenti siano all’amore romantico, mentre io credo che tali riferimenti siano, nella gran parte dei casi, all’ “Amore Universale”, alla consapevolezza, alla natura divina di ciascun uomo. Pertanto, i “tu” delle canzoni, non sarebbero pronomi dell’ amato/amata, ma dell’ascoltatore, quindi dell’ umano nella sua sacralità.
La canzone prosegue così:
“[…]It’s all too much for me to take
The love that’s shining all around you
Everywhere, it’s what you make
For us to take, it’s all too much […]”
Il testo tradotto:
“E’ troppo per me da assimilare
Tutto l’amore che brilla intorno a te.
Ovunque c’è quello che fai
Per noi, è troppo.”
Il cantante elogia ancora quel generico “tu”…
E ancora:
“[…]Floating down the stream of time from life to life with me
Makes no difference where you are or where you’d like to be [..]”
Che sarebbe, tradotto:
“[..]Galleggiando lungo il flusso del tempo da vita a vita con me
Non fa differenza dove tu sia o dove vorresti andare[…]”
Qui c’è un riferimento all’esistenza di una molteplicità di vite che sono vissute. La seconda strofa, forse, allude all’idea che l’ascoltatore (o l’amore romantico), in quanto parte dell’Universo, sarà sempre in compagnia del cantante.
Spero che tu, lettore, sia già corso ad ascoltare queste ed altre canzoni… Se sei ancora qui? Accenno ancora alla successiva canzone di Yellow Submarine, che già dal titolo annuncia:
ALL YOU NEED IS LOVE
Credo che non ci sia nemmeno bisogno di tradurre. Qui è confermato quello che sostenevo prima:
il “Tu” delle canzoni non è l’amata. É l’Umano, espressione dell’Universo, della Consapevolezza infinita.
Ebbene, TU hai bisogno d’amore… Ma non quello del compagno o compagna appassionati. Quello è importante, ma è di grado “Minore” di quello di cui scrivo approfonditamente qui.
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