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Relazione a distanza: 4 modi per farla soppravivere

migliorare le relazioni interpersonali
Relazioni a distanza e distanze nella relazione
Scritto da Alexander

Una relazione a distanza può essere davvero tosta. “Varrà veramente la pena di aspettarlo?” “Ma che proverà?” “Ma esiste, oppure è un truffatore spietato che sta architettando una grande manovra?” (questa per quelli conosciuti a distanza)

Se ti sei posto queste o domande simili, sappi che ti capisco. Ho vissuto in relazioni a distanza più volte e so che sono relazioni difficili. Nessuno mai dirà (apertmente?):  “wow, il mio lei/lui vive a 2000km di distanza!”

Al contrario, tutti quelli che hanno relazioni a distanza provano quell’inesorabile sensazione per cui, nel corso dei mesi o, addirittura, anni, il cuore è lentamente rimpinzato di chiamate skype a tarda notte, o di messaggi.

Beh, non mancano i casi in cui si pensa :“meno male, un po’ di libertà, siamo a centinaia di km di distanza e non dobbiamo stare sempre attaccati!” Ma quando si è innamorati, o si crede di esserlo, la distanza è un problema.

Io sono stato in una relazione a distanza due volte… una è in corso. La prima volta abbiamo cercato di farla funzionare, ma non è successo, forse non per la distanza. Per quanto riguarda la mia attuale relazione, stiamo riuscendo a farla funzionare e… beh, credo che funzionerà ancora!

Insomma, conosco i pro ed i contro delle relazioni a distanza. So che possono lentamente sfumare, so che possono implodere, so che possono attraversare momenti duri, ma con lieto fine, e so che a volte bisogna rendersi conto che è meglio lasciarle andare.

In base alla mia esperienza ed ad alcune letture, ho imparato alcuni consigli fondamentali per mantenere e migliorare una relazione a distanza:

  1. OCCORRE AVERE SEMPRE QUALCOSA DA ASPETTARE INSIEME

Quello che distrugge le relazioni a distanza può riassumersi nelle domande “Ma ne vale veramente la pena?”, “Proverà ancora gli stessi sentimenti?”

Quanto più si rimane separati, tanto più questi dubbi si nutrono e crescono, sfociando in crisi esistenziali e di coppia.

Quindi, è bene sempre avere un appuntamento fissato. Può trattarsi, come è ovvio, della data in cui vi vedrete per la prossima volta, ma anche di un’altro avvenimento importante e positivo, come un colloquio di lavoro di uno dei due nella città dell’altro, delle vacanze da fare insieme o una casa da cercare per conviverci.

Nel momento in cui ci si concede di non avere un qualche traguardo in comune, si entra nel limbo, nel quale la malerba cresce. Perchè nelle relazioni, così come in tanti aspetti della vita e della crescita personale, se non si avanza, si muore. Bisogna essere nel procedimento di svilupparsi e maturare verso un qualcosa. Deve esservi un traguardo comune all’orizzonte, altrimenti ciascuno devia in direzioni diverse.

    2.GIUDICA CON CALMA

Succede una cosa curiosa quando due o più umani sono distanti: ciascuno perde la capacità di vedere l’altro o gli altri per quello che sono.

Quando siamo lontani da qualcuno, o da qualcosa, perdiamo la capacità di valutare e giudicare in modo sereno ed obiettivo. Comiciamo a congiurare ogni sorta di illazione o teoria, e ciò è ancora più vero

Crescita personale, miglioramento delle relazioni

Fiabe al telefono…

quando sono coinvolti i sentimenti. Questo è anche il motivo per cui i social network distorcono le percezioni sulla vita e le vicende altrui- ma non è il luogo per divagare su questo fenomeno.

Nelle relazioni a distanza, la dinamica sopra descritta si esprime con vigore. Talvolta si diventa estremamente possessivi e gelosi nei confronti del compagno, perchè si crede che una qualunque uscita dell’altro da solo sia un’affronto intollerabile alla relazione.

Diventano paranoiche, chiedono “Chi diavolo è Gianni? Cioè , tu mi devi dire chi è, e perchè scrive sulla tua bacheca facebook – ah, è tuo cugino? Non sapevo che avessi un cugino. Perchè non me l’avevi detto? Che altro mi stai nascondendo? Ok, forse non ti ho ascoltato quando me l’hai detto… però preferisco che non ci esci comunque, ok?”

Altri diventano nevrotici ed ipercritici: qualunque piccola cosa vada storta significa la fine della relazione ed il dramma. Tipo: c’è un black out e salta la classica telefonata; la conclusione è “ecco, ci siamo, è arrivato il momento in cui si è dimenticato di me! È finita.”

Altre persone sbagliano nel senso opposto: cominciano ad idealizzare l’amato/a, credendolo perfetto per cento motivi, quasi tutti insussistenti. Se non hai uno davanti tutto il tempo è facile dimenticare tutti quei piccoli particolari insopportabili, ed idealizzarlo.

Tutte queste distorsioni della percezione sono insalubri, ed è bene evitarle. In una relazione a distanza bisogna imparare a diffidare dei propri giudizi e delle proprie sensazioni, almeno in una certa misura.

Bisogna rammentare che semplicemente non sappiamo quello che succede dall’altro lato, e che il modo migliore (l’unico che abbiamo)  di chiedere all’altro che sta succedendo.

   3.RENDETE LE COMUNICAZIONI LIBERE ED OPZIONALI

Questo è forse uno degli accorgimenti più difficili da adottare, ma anche uno dei più benefici.

Molte coppie in relazioni a distanza stabiliscono – implicitamente od esplicitamente- regole come:

Dobbiamo sentirci X volte al giorno;

Dobbiamo parlare tra le 7 e le 10 ogni sera…

E ci sono articoli che consigliano di stabilire e rispettare regole del genere.

Io, invece, mi schiero contro: al diavolo queste regole balorde e da repressione!

Cioè, se stai applicando consigli del genere, e funzionano, non voglio distoglierti, ma io credo, anche per esperienza, che una comunicazione casuale e libera sia molto più fruttuosa.

Bisogna sentirsi quando ci va, non perchè dobbiamo. Se ciò significa che devono passare due o tre giorni senza sentirsi, che sia così!

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“Hobisognodiunpoditempodasola!”

Le persone hanno pure le loro cose da fare, e dedicarsi alle proprie faccende per un paio di giorni è una cosa assolutamente giusta e salutare. Anzi, aggiungerei che uno dei pochi vantaggi delle relazioni a distanza è proprio quello di potere ritagliarsi più spazi per sè, quindi perchè non approfittarne (questo non significa: vai alla ricerca di scappatelle!)

Se ci si costringe alla comunicazione, possono succedere due cose: La prima è che quando accadrà che non ti va di parlare, o non avrai granchè da dire, sarai costretto ad una comunicazione stentata e noiosa. Il risultato è che stai passando del tempo di bassissima qualità con il tuo partner. Stai passando del tempo con la tua dolce metà perchè ci sei costretto, non perchè vuoi.

Questa comunicazione svogliata rischia di causare più danni che altro. Insomma, se l’altro ha più urgenza di risolvere i problemi della dichiarazione dei redditi che di mettersi insintonia con te, sarebbe meglio riprovare tra un paio di giorni.

Il secondo problema che può derivare dalla comunicazione secondo tabelle preimpostate, è che uno dei due compagni può cominciare ad essere insofferente all’idea di dover comunicare con l’altro.

Questo si traduce in litigi al cui cuore c’è il rinfacciarsi di stare investendo troppo nella relazione, o  troppo più di quanto non stia facendo l’altro.

E questi litigi non portano a niente di buono: relazione a distanza finita.

Quindi, la migliore scelta è quella di sancire che le comunicazioni sono opzionali. Ovviamente, poi ci vuole la maturità di non prendere un’ impossibilità o nolontà a parlare come un’offesa personale.

Bisogna capire che l’altro è un essere umano pienamente indipendene e sviluppato, a prescindere dalla sua relazion con noi; bisogna comprendere che il fatto che l’altro abbia una vita e sia impegnato sia qualcosa di desiderabile, più che una minaccia alla relazione.

   4. ASSICURATI CHE LA DISTANZA SIA TEMPORANEA

È una specificazione del consiglio numero 1. La speranza è uno degli ingredienti fondamentali delle relazioni a distanza. E non c’è speranza senza la prospettiva che un giorno vi possiate riunire e giocarvi le vostre chances di “… e vissero felici e contenti.”

Senza un’opinione condivisa sul fatto che ci dovrà essere un “…e vissero felici e contenti”, e senza un progetto di massima per arrivarci, la relazione si svuota presto di senso.

Deve esservi una visione di voi insieme, un impegno concreto nel lavorare verso quel traguardo, e la sensazione che lo stiate facendo.

Ricorda che l’amore, per una relazione veramente stabile e duratura, non basta. Bisogna avere una visione della vita comune, interessi comuni e valori condivisi. Se lei lavora per il governo indiano e lui ha una carriera come pilota di slitte trainate da cani, purtroppo tutto l’amore del mondo può non bastare per assicurare alla coppia un futuro.

Quindi, occorre una visione di un futuro da vivere insieme, ed un lavorìo concreto verso questo traguardo. Se siete lui a Roma e lei a Milano, e cercate lavoro, rispettivamente, a New York ed a Londra… beh, sate massacrando il futuro della relazione.

Io stesso ho fatto la scelta, con la mia attuale compagna, di trasferirmi in un luogo che non gradivo per stare con lei, ed ora stiamo organizzando nuovi equilibri logistici.

Comunque, una relazione a distanza può funzionare se entrambi i membri della coppia dimostrano con i fatti di volere seriamente la relazione. Bisogna fare delle scelte di vita significative per dare alla relazione una speranza.

Si giunge al paradosso per cui, in una relazione a distanza, è richiesta una grande dedizione verso una persona la quale, proprio per i presupposti logistici, non si conosce bene, per cui la dedizione  richiesta è ancora più impegnativa ed ingente.

Vale dunque la pena tutto il dispendio di energie e profondere tutta questa dedizione?

Sotto un certo profilo, vale sicuramente la pena, perchè, anche se la relazione tracolla, si sarà imparato molto su di sè, sui sacrifici che si è capaci di fare e sui livelli di intimità che possono raggiungersi con un’ altra persona.

Sotto un altro profilo, bisogna affermare che trasferirsi per vivere con una persona con cui si è avuta una relazione a distanza è una scelta un poco azzardata, poichè non si hanno, in molti casi, gli elementi per giudicare se effettivamente una relazione ravvicinata è “opportuna”.

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Relazioni a distanza e distanze nella relazione

Sì, magari conosci la personalità dell’altro, e le sue grandi qualità.Ma non conosci la realtà, non conosci le idiosincrasie dell’altro.  Non sai come lei evita la conversazione quando è incazzata, come lui lasci un casino nel bagno e non se ne assuma nemmeno la responsabilità. Non sai quanto lei abbia la tendenza a fare ritardo, o quanto lui esageri nel difendere le ingernze della madre nella vita di coppia… e così via.

Non hai una reale percezione della relazione fintanto che non ci sei dentro, faccia a faccia, momento per momento, che lo voglia o no. Ma quello è il luogo dove si genera la vera intimità. In quel luogo ristretto dove due persone hanno passato insieme, vicini, tanto, ma tanto tempo. Quell’intimità è a volte stancante, a volte caratterizzata da una passione sbiadita, ma è la realtà con la “R” maiuscola, ed è quella che determina se una relazione durerà.

La distanza rende impossibile la formazione di questa intimità. Quando si è a distanza è troppo facile idealizzarsi e diventare romantici, è troppo facile tralasciare le differenze triviali, eppure fondamentali.

Può funzionare? Sì. Di solito funziona? No. Ma anche se questa è la verità per la gran parte delle relazioni, ciò non significa che non bisogna almeno provare.

Foto del tavolino di Curious Bino

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