E se avessi il superpotere di imparare le nuove cose prestissimo? Ammettilo, non sarebbe una delle abilità migliori da possedere? Io penso di cavarmela piuttosto bene con l’imparare nuove abilità in modo piuttosto rapido. Sono giunto a questo prezioso risultato tenendo presenti alcuni accorgimenti estremamente utili e di non difficile applicazione. Di facile applicazione perchè si tratta di accorgimenti che partono dall’interno: pensieri, prospettive ed abitudini che ogni persona interessata al miglioramento ed alla crescita personale dovrebbe sapere come acquisire.
Vediamo quali sono questi accorgimenti/abitudini:
Ogniqualvolta affronti qualcosa di nuovo (lettura veloce, cucina, parlare in pubblico o giocare a golf) affrontalo con l’intenzione che diventerai un maestro della disciplina, anche se ci vorrà molto tempo. Pretendi di diventare un esperto. Guardati come un professionista che si allena.
Se stai imparando a giocare a calcio, immaginati come un futuro campione. Se stai studiando le basi teorico-pratiche della “leadership”, guardati come un futuro “leader” di livello mondiale. Se stai apprendendo il Kung Fu, immaginati come il nuovo Bruce Lee.
Non è essenziale, al fine di approcciare l’apprendimento come descritto, la circostanza che diventerai veramente un grande campione. No, punto essenziale non è questo. Il punto importante è che se ti focalizzi intensamente sulla tua futura grandezza aumenterai, come conseguenza, la tua attuale focalizzazione e concentrazione. Se ti immagini a comandare la tua nazione, sarai più efficiente e focalizzato a comandare e gestire un piccolo gruppetto per condurre dei piccoli progetti.
Se ti focalizzi sull’apprendimento completamente permeato dalle grandissime ambizioni, impari in modo molto più solido i fondamentali.
[Tweet “Un grande maestro deve conoscere e gestire i fondamentali in modo egregio e sciolto.”]
Un altra tecnica per incrementare la rapidità di apprendimento è immaginare di dovere insegnare a propria volta ciò che si impara (quello che faccio io quando leggo libri di crescita personale o frequento seminari).
Questi due consigli migliorano la qualità delle tue azioni di apprendimento e la tua consapevolezza del momento presente (di quando avviene l’apprendimento). (Essere pienamente nel momento presente è una scienza/arte/magia che, in sé, dovrebbe impararsi, e che meriterebbe più di un’articolo dedicato).
Immagina ora di dovere apprendere qualcosa di completamente nuovo, tipo giocare a scacchi. Poi, immaginati di non dare alcuna importanza al tuo apprendimento, e di non interessarti minimamente di come e se imparerai a giocare; vorresti solo vedere “come va”.
Ora, invece, immagina di diventare un nuovo grande campione mondiale, di lasciarti dietro Garri Kasparov. Non ti sembra che il secondo approccio descritto migliorerà la tua attenzione nell’apprendimento degli scacchi già ORA? Ed è dettaglio secondario quello che, chissà, forse non diventerai mai un grandissimo campione.
Nel secondo scenario immaginato, ci sarebbe qualcosa di diverso che faresti? Sì, vero? Quindi cosa?
L’approccio da aspirante alla maestria ti colloca automaticamente su un piano diverso, con una visione più a lungo termine circa l’apprendimento. Capirai molto presto che eventuali lacune e debolezze degli stadi iniziali si ingigantiranno con il passare del tempo, quindi ti impegnerai a stabilire delle buone fondamenta senza lacune e falle. Se starai imparando a giocare a calcio, dedicherai del tempo, agli inizi, a migliorare la corsa, oppure il tocco della palla. Comprenderai che se ti comincerai subito ad allenare sulle mezze rovesciate in volo farai sì che le cattive abitudini e gli errori si consolidino.
Uno dei motivi per cui molte persone non imparano nuove abilità velocemente, è che rinforzano e consolidano errori nei fondamentali ed abitudini negative. Non contruiscono delle fondamenta significative e solide. Io mi sono reso colpevole di questo atteggiamento sin troppo spesso, complice anche la pigrizia: è noioso ripetere decine o centinaia di volte un movimento… è molto più allettante cominciare a praticare nuove mosse che “fanno figo”; è frustrante ripetere le scale con uno strumento, molto meglio arrangiare in malo modo una canzone storpiata.
Ma, nel lungo termine, si pregiudica il proprio successo se si ha l’abitudine a muoversi troppo rapidamente verso concetti/tecniche/mosse nuovi, senza avere dominato quelle fondamentali e presupposte.
Se non hai “A” o 10 in aritmetica, non puoi passare a studiare algebra. Qualora lo facessi, avresti dei grandi problemi successivamente, nel calcolo.
Infinita ripetizione per la perfezione… o quasi.
Domina i fondamentali, non importa quanto tempo ci vuole. Prenditi il tuo 10 in ogni reparto fondamentale, prima di passare alle abilità più complesse. Sul lungo periodo, è il modo più facile, migliore per imparare. Gudagnati la laurea attraverso ogni passo, dalle elementari, passando per le superiori e per gli esami universitari.
Fissa la tua attenzione su qualcosa che stai apprendendo, nella quale ti sembra impossibile fare miglioramenti significativi… Ora domandati, e risponditi con sincerità: c’è un qualche prerequisito che non ho ancora appreso con la dovuta attenzione? Molto probabilmente, la risposta sarà “sì”.
Se hai difficoltà con la scrittura creativa, per esempio, sei sicuro di avere dominato la grammatica essenziale, la sintassi, la suddivisione dei testi in paragrafi?
Non ti vergognare, scoraggiare o arrendere di fronte alla necessità di fare dei passi indietro e rispolverare le nozioni e le operazioni fondamentali. I grandi professionisti in ogni campo tornano ai fondamentali costantemente. I golfisti professionisti tirano migliaia di palline a vuoto nel campo pratica. I giocatori di scacchi ripetono centinaia di volte le migliori aperture e le chiusure da manuale. I calciatori fanno estenuanti esercizi per mantenere la loro condizione fisica al meglio. Una frase che ho spesso sentito dai miei vari maestri è: “Pratica, pratica… pratica”.
Se hai avuto la malasorte di ricevere un’insegnamento scadente da piccolo, assumiti la responsabilità, ora che hai il controllo, di migliorare la situazione. Abbi la fortezza di metterti a (ri) imparare quello che avresti dovuto apprendere da bambino finchè non diventi veramente padrone di tutti i fondamentali. Se le tue capacità di scrittura, lettura o matematica non sono almeno pari a quelle di un bravo diplomato di scuola superiore, eppure sei un diplomato, cerca di riempire lo scarto.
Non dimenticare che il successo, in numerosissime attività, imprese e campi, non deriva da chissà quale misteriosa e segreta
Non avere paura di”tornare indietro”
tecnica, ma dalla maestria e dal dominio dei fondamentali.
Per perdere peso non hai certo bisogno di quell’ultima App per l’smartwatch e dei misuratori laser della pressione che eserciti sulle suole quando corri. Puoi perdere peso, quanto ne vuoi, anche “solo”correndo ed andando in bici.
Lo stesso vale anche per la crescita personale, l’efficienza e la gestione del tempo: puoi pure comprarti dei computer che misurano i nanosecondi che dedichi al lavoro o allo sport, ma il tutto servirà a poco se non sei padrone della tua disciplina. Più tecnologia… più cose in mano ad una persona indisciplinata, significano solo più problemi.
Qualora ti trovassi a pensare che la soluzione ad un tuo problema (e non solo nell’apprendimento di capacità nuove) sia qualcosa di supercomplicato od all’ultimo grido, ti consiglio caldamente di fermarti e di porre in discussione l’idea.
Piuttosto, cerca di ridurre la questione a derivato di una mancanza di abilità e conoscenze fondamentali e basilari. Più mezzi faranno solo si che ciò che hai e sei sia amplificato. Se sei fortemente disorganizzato e disordinato, la tecnologia trasformerà il tuo casino in untecno-casino. Se non sai cucinare… beh, il deumidificatore a raggi gamma non sarà la soluzione.
Non ci sono chiacchiere, non ci sono scorciatoie. Se vuoi apprendere qualcosa di nuovo, assumi l’attitudine di chi diventerà un maestro, e dedica tanto ad apprendere i fondamentali. Questi sono gli ingredienti base per ottenere un successo duraturo e sostenibile.
