Crescita personale Relazioni

Piccola guida spirituale per il cambio della forma esteriore di una relazione

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Il percorso insieme!
Scritto da Alexander

Molte persone rimangono in una relazione, od esitano ad introdurvi cambiamenti, finché non trovano ragioni sufficienti per fare ciò. Ma da un punto di vista della prospettiva del legame delle anime coinvolte nella relazione, ciò non è la cosa più saggia da fare: terminare una relazione, per esempio, quando si hanno le prove di un qualunque tipo di tradimento, significa focalizzarsi sul “fallimento” della relazione, e giustificarne il troncamento  sulla base di tale fallimento.

Molto più infuso dell’amore dell’anima, e caratterizzato da un tono più elevato, sarebbe il decidere di modificare o troncare una relazione constatando che le anime delle persone coinvolte si sono incontrate, hanno fatto un percorso insieme nella direzione del proprio miglioramento, e poi deciso che sia necessario fare cammini diversi per la ulteriore evoluzione. Bisognerebbe, insomma, per risuonare maggiormente con la percezione dell’anima, volta all’espansione ed alla realizzazione dell’amore universale, constatare i successi di una relazione, e proprio sulla base di questi stabilirne la maturazione, anziché constatare il fallimento di una relazione e quindi abbandonarla.

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Per cui, se ti sembra che una relazione abbia raggiunto il suo massimo potenziale, dovresti cominciare chiarendo a te stesso come vuoi vedere la situazione; in conseguenza di quanto scritto poco sopra, ti consiglierei di dire a te stesso qualcosa del genere: “Voglio lasciare andare via la nostra relazione in modo amorevole; credo che la relazione abbia raggiunto tutti i suoi scopi più elevati”. Ti consiglio, poi, di focalizzare la tua attenzione su tutti i modi in cui sei cresciuto grazie a questa relazione: come questa ti ha reso più paziente, più amorevole anche verso altri… tutte le nuove esperienze che ti ha consentito di fare.

E mentre affronti il periodo non facile della transizione o della cessazione della relazione, tieni sempre ben presenti queste verità che affermi a te stesso, così l’esperienza sarà meno traumatica, e potrà essere vissuta comunque come un successo… L’opinione che un successo in una relazione si abbia solo se si raggiunge “… e vissero felici e contenti!”. Mentre vi sono altre forme di successo, come l’avere messo in piedi una famiglia, l’avere imparato quello che si era destinati ad imparare, e così via. Ribadisco: bisogna vedere tutte le relazioni come dei successi, anche quelle che abbiamo abbandonato (o, il che è più difficile, quelle in cui siamo stati abbandonati). Stai cambiando la forma di una relazione perché senti che sia giusto così, perché capisci che è arrivato il momento, e perché sai, dal profondo, che sia la cosa migliore da fare.

Nella dura realtà, non si tratta di procedimenti facili, anzi, spesso il primo passo è quello di dire a se stessi: “Guarda quel pez&&o di m****a / quella p*****a che mi ha lasciato! …” Ma ci si rende conto, con l’esperienza, che questa consigliata qui è la migliore strada da percorrere… è l’unica, direi, ed è la più vera.

Pure dopo avere capito che una relazione sia da cambiare, o da concludere, spesso non si trova la forza esteriore per fare ciò, oppure il coraggio. Si può sentire che l’altra persona dipenda da noi, e che non sarebbe in grado di sopravvivere senza di noi. Si può sentire di dovere rimanere in una relazione per un sacrosanto senso di lealtà, nonostante tutte le difficoltà della relazione; oppure si può pensare che rimanere in una relazione- anche se sofferente- sia meglio di non essere in alcuna relazione.

Allora, bisogna fare attenzione a queste ragioni per cui si teme di cambiare o terminare la relazione, e scriverle, una ad una. Dopodiché, anche se (apparentemente) solo per iscritto, bisognerebbe modificare le statuizioni sul perché non bisognerebbe agire per modificare o terminare una relazione nelle loro contrarie. La statuizione “non voglio lasciare tal dei tali perché ciò lo ferirebbe a morte”, dovrebbe diventare “quando lascerò tal dei tali, entrambi saremmo liberi di scoprire nuove esperienze gioiose e costruttive e saremo capaci di serbare il meglio che la relazione ci ha dato”. Bisogna rimpiazzare ogni idea che si stia agendo da persone cattive con l’idea che si stanno seguendo i bisogni più forti della propria anima, e che dopo l’esperienza traumatica tutte le parti coinvolte potranno diventare migliori, ed evolvere nel modo a loro più congeniale.

Se la rottura od il cambio di regime dovesse causare reazioni negative, occorrerebbe ricordarsi quanto appena scritto: che si è fatto il passo nella convinzione che questo sia necessario all’evoluzione delle personalità e delle anime di tutti i soggetti coinvolti. Ove si fosse vittima di aggressioni verbali o di altro tipo, bisognerebbe avere la forza e la pazienza di non reagire, ma di trasmutare l’energia dell’attacco dell’altro (espressione del terzo chakra) assorbendola nel proprio terzo chakra e, con la forza dell’immaginazione, trasportarla al chakra del cuore ove poi purificarla, ripulirla ad immagine dell’amore incondizionato.

Questo articolo può comprendersi meglio leggendo:

https://siamouniverso.comla-grande-fallacia-degli-amori-romantici

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Foto di Jon Mosses Bauan e Rawpixel

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