Crescita personale Efficienza

Successo: scopri il significato prima di ottenerlo

Io sono arrivato!
Scritto da Alexander

Se sei anche solo un poco interessato al miglioramento personale, questa é una questionche non puoi non porti, dato che la crescita personale ha come fini classici il successo e la felicità. Se, come penso, te la sei posta, allora continua la lettura perché probabilmente scoprirai qualcosa di interessante.

Se non ti importa cosa sia il successo, probabilmente questo disinteresse é solo apparente, a meno che tu non sia perfettamente convinto e consapevole del fatto che il tuo scopo nella vita sia quello di non raggiungere alcunché e di non cambiare niente rispetto alla tua situazione attuale. In questo ultimo caso: complimenti… hai raggiunto il (tuo) successo.

Il successo, la spiritualità e la crescitan personale

Io sono arrivato!

Cominciamo a capire qualcosa in più circa il significato di “successo”, il quale é spesso causa di infelicità ed insoddisfazione, all’esatto opposto del bel concetto che vorrebbe rappresentare.

Stando ad alcuni dizionari online e cartacei, la definizione di successo è:

  • “Il participio passato di succedere”.
  • “Il raggiungimento di un traguardo voluto.”

Ma io ho letto in più di un libro di crescita personale che:

[Tweet “il successo è la progressiva realizzazione di un ideale meritevole”]

All’inizio, mea culpa, non ho dato troppo peso a quest’ ultima definizione. Ho ritenuto che fosse molto simile alla seconda delle due di sopra. Ma il “germe” era stato piantato, era lì. Ed improvvisamente l’ idea è riemersa, spingendomi alle riflessioni di questo articolo, che spero troverai utili e condivisibili.

Questa è stata una ulteriore affascinante dimostrazione di come funzionano memoria e subconscio… credi di non pensare ad una cosa, o di non ricordarla, ed invece… bum! Ti si ripresenta.
Ecco perchè non bisogna mai smettere di leggere, di capire, di interessarsi… anche alle cose difficili. Perchè, anche se non ne siamo consapevoli, entrano in noi e “lavorano” al di sotto della nostra soglia cosciente.

Ma torno alla difficile questione di come avere successo, non divago più.

Io credo che uno dei problemi più diffusi sia quello di pensare che successo sia:

avere denaro, essere famosi, fare un lavoro/attività redditizia e almeno che porta riconoscimento sociale.

Ed è un guaio…perchè si tratta di un significato preconfezionato e sbagliato. Puramente e semplicemente.
E questa sciocca definizione si tramanda di amico in amico, di padre in figlio, e così via; e nessuno sa bene da dove lo ha pescato; ma intanto ci si crede e come se ci si crede.

Quindi, anche se questo ideale (sbagliato e preconfezionato) di successo non è veramente sorto dal cuore dell’individuo, dalla sua vera essenza, e l’individuo lo insegue strenuamente, investendo tempo e risorse in modo dissennato ed inconsapevole.

Quel che è peggio è che questo “successo”spesso non rende veramente felici. Non solo, questo successo porta con sé una caratteristica nascosta: quella di essere per sua natura “irraggiungibile” (si, perché non si è mai abbastanza ricchi, mai abbastanza apprezzati, mai abbastanza circondati da belle persone adoranti).

Altri grandi colpevole nel diffondere questa idea di successo, con la fregatura nascosta dell’irraggiungibilità, sono i mezzi di comunicazione tradizionali, in particolare la TV e le riviste e, più recentemente, Facebook, dove molti si raccontano al culmine della soddisfazione e molti altri, colpevole la congenita superficialità del mezzo di comunicazione, invidiano il presunto “successo” dei primi.

È l’intero concetto di paragonarsi agli altri che è deleterio. Ne parlo più diffusamente nell’articolo dei consigli da seguire tra i 20 ed i 30 anni.

Ma seguimi per capire meglio che c’entra il fatto di paragonarsi…

Come in altre cose, ci vuole equilibrio: vedere e notare che altri ottengono quello che per noi è “successo” può essere anche utile. Si è stimolati e si possono prendere idee per raggiungere a propria volta quel “successo”. Questo paragonarsi ad altri, purtroppo, assume spesso la forma dell’invidia, di un forte malessere e disagio interiore che provoca un sentimento di inadeguatezza, di “non potercela fare” e di paura. La paura che non ce ne sia abbastanza – di qualunque cosa vogliamo – per noi. Questo comporta, poi, l’ulteriore conseguenza di fare abbandonare il campo.

Ma riconcentriamoci sulla seconda parte della definizione di cui sopra:
“…graduale raggiungimento di un ideale meritevole.”

In questa definizione non si parla nemmeno lontanamente dei soldi, della fama… nemmeno lontanamente. Si accoglie la definizione più umana per cui il successo può assumere ogni forma che gli ideali hanno, ma gli ideali di ciascuno. Ovviamente, ciascuno deve scoprire veramente quali siano questi ideali; ancora più importante, deve scoprire che sono veramente i suoi propri, altrimenti si ripresenta il problema di prima: quello della eterodeterminazione dell’ideale appresso al quale si corre.

Cioé, non si corre appresso al successo preimpostato da terzi, ma all’ideale impostato da terzi: cambiano le parole, ma il risultato è egualmente negativo.

Accogliendo questa definizione di successo, una volta capito quello o quegli ideali la cui realizzazione determina il successo – in libertà e piena consapevolezza – si ha il primo ingrediente.

Il secondo ingrediente è la progressiva (come è dolce, come è generosa questa parola) realizzazione dell’ ideale prima determinato.

Se si accoglie questa definizione di successo, quindi, si hanno più probabilità di essere felici e realizzati veramente:

-Si sceglie autonomamente “un qualcosa” da perseguire;

-Senza troppa pressione si veleggia verso questo qualcosa (l’ideale). Non c’è pressione, perché nessuno veramente è a conoscenza, di questo ideale, quindi non ci sono persone con le quali misurarsi e paragonarsi, o che vengono a chiedere il conto dei progressi (come fanno i genitori con i figli… e non solo); Ovviamente altri possono conoscere il significato della parola che rappresenta il tuo ideale, ma questo significato sarà approssimativo, perché l’ideale è solo tuo, è veramente unico.

La vera difficoltà di questo modo di intendere il successo, e di ottenerlo, consiste nel comprendere quali siano i propri più importanti obiettivi o, che è lo stesso, quale sia lo scopo della propria vita. Ma una volta compreso, ed una volta immessi nel cammino, si troverà la vera motivazione per darsi da fare, per affrontare la vita sapendo che, in fondo, c’è un senso… e strafottendosene di quello che dicono o pensano gli altri. Si ottiene una incrollabile convinzione di essere sulla strada giusta, di fare bene e di stare ottenendo la felicità.

Concludo riportando le opinioni di alcune persone considerate “di successo”, secondo la tradizionale accezione, ma per dispetto non ne riporto il nome 🙂

Per esempio, per avere successo:
“[…] è necessario, oltre al denaro ed al potere, un terzo pilastro, costituito dal dare, dall’essere saggi e dal sapersi meravigliare […]”
Ritengo condivisibile l’idea che il vero successo costituisca nel saper dare. Se si riesce a dare il più possibile, si comprende sulla propria pelle, oltre al piacere di aiutare e fare del bene, quanto l’ Universo sia abbondante, tanto che, anche dando molto, non ci si impoverisce veramente.

Oppure:
“[…] il successo giunge con la soddisfazione di sapere che hai fatto del tuo meglio per diventare quello che potevi diventare […]”
A mio parere, il punto di forza della definizione sta nel dare rilievo, per determinare il raggiungimento del successo, solo all’opinione della persona che si misura e non a standard esterni. Altro concetto che condivido é quello di “essere soddisfatti” non con la perfezione, ma con “l’avere fatto del proprio meglio”. Anche nell’interessante libro Il Quinto Accordo si parla di qualcosa di simile. Il difficile, per, sta nel capire cosa é ciò che ciascuno potrebbe diventare.

Un’ altra definizione, molto semplice ed efficace:
“Il successo significa piacersi, che ti piaccia quello che fai e come lo fai.” Al diavolo ogni accezione preconfezionata di successo, quindi. Non guasta, forse, anche un pizzico di presunzione.

Nella prospettiva spirituale che io sposo appieno, quello che più conta é il mondo interiore; quindi, se uno riesce genuinamente a “piacersi” può essere effettivamente considerato di successo.

Se ti aspettavi una ricetta in semplici passi sul come avere successo nella vita… mi spiace ma non te la ho fornita, o forse sí?

Foto di Jes,

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