Crescita personale

Strategia semplice per imparare una lingua da autodidatta

consigli e metodi per apprendere una lingua straniera
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Scritto da Alexander

Se hai bisogno di imparare una lingua straniera… una qualsiasi lingua straniera, perchè vuoi andare all’estero per lavoro, amore o vacanza studio, sei arrivato nel posto giusto. Se non hai tempo, voglia o soldi di frequentare una scuola – che comunque non garantisce sempre, per quanto buona, i migliori risultati- ancora, sei nel posto giusto.

Questa piccola guida contiene consigli facilmente applicabili, ma che richiedono comunque un poco di sforzi e di autodisicplina, per studiare le lingue straniere divertendosi. Se sei il tipo di persona che vuole tutto e subito, senza alcun impegno, sei il benvenuto sul sito, ma ti invito a cambiare articolo, e di farti una carrellata delle foto, sarebbe il modo migliore per usare il sito.

Se, invece, sei scrupoloso e capisci che ogni tipo di miglioramento personale richieda degli sforzi, che possono essere resi il più efficienti e piacevoli possibile, se ci metti l’entusiasmo, i consigli giusti ed un poco di creatività, allora prosegui.

consigli e metodi per apprendere una lingua straniera

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Sappi che seguirà un discorso complesso prima di arrivare ai consigli “in pillole”; se hai fretta, puoi saltare direttamente alla lista numerata dei suggerimenti senza goderti tutto il contesto. Assicurati però di tornare a visitare il sito per le altre indicazioni dell’ articolo, altrimenti perderai i fondamentali delle tecniche di cui alla lista “in pillole”. Meglio ancora, se proprio devi scappare ora, iscriviti alla newsletter per avere l’ebook gratuito ed i contenuti riservati agli iscritti,cliccando qui.

INTRODUZIONE:

Benefici dall’ imparare una lingua – problemi iniziali;

Apprendere una lingua straniera, oltre ad essere praticamente indispensabile per socializzare e lavorare nel mondo globalizzato di oggi, è utile anche per migliorare l’uso dell’italiano, il che non guasta.

Imparare una lingua nella crescita personale

Quali colori avrai?

Inoltre posso assicurarti, avendo viaggiato un bel po’ ed avendo vissuto all’estero per vari mesi in più parti d’ Europa e del mondo, che anche se in giro ci sono molte persone gentili e disposte ad aiutare se non parli la loro lingua, è sempre, SEMPRE, meglio parlare nella lingua locale, piuttosto che arrangiarsi a gesti e parole tronche. Quando cominci a parlare con gli stranieri nella loro lingua, si crea una connessione molto più forte con loro (anche in uno scambio rapido come il chiedere informazioni stradali).

Poi, conoscere la lingua del paese ospitante diventa essenziale quando l’interlocutore è completamente ignorante nella lingua che parli tu. In tali casi, sarà molto difficile che tu ottenga quello che ti serve, o che possa godere di momenti particolarmente piacevoli con i locali, come essere invitato a feste o cene, per non parlare delle occasioni di lavoro che potresti perdere. Sarai, malgrado tutta la buona volontà da parte tua e degli altri, una sorta di emarginato. Il messaggio può essere scoraggiante se sei a zero, ma c’è un elemento positivo connesso al discorso appena fatto: se sarai in grado di comunicare nella lingua del paese ospitante anche solo un poco , le porte di cui parlavo si comincieranno ad aprire, poichè molti apprezzano lo sforzo fatto da uno straniero di parlare la propria lingua; così come tu avrai sempre più motivazione a proseguire il tuo percorso di apprendimento man mano che ne vedrai i risultati.

FASE DUE

La crescita

Apprendere una lingua è un fenomeno di crescita esponenziale, come molte altre attività di crescita personale ed efficienza, tra cui la perdita di peso. Per esempio: il primo mese apprendi 20 parole, il secondo 100, il terzo mese 400… e così via. Ciò succede perchè all’inizio hai gli ostacoli più grandi di fronte, in tutta la loro magnitudine:

  • non conosci i vocaboli,
  • non pratichi perchè non conosci i vocaboli e perchè la timidezza ti blocca,
  • sei scoraggiato per la grande mole di lavoro che ti aspetta,
  • non conosci la logica alla base delle frasi o delle parole.

Per esempio, non sai come termina l’infinito dei verbi; oppure, non conosci le regole per cui può crearsi la prima persona dell’indicativo presente partendo dall’infinito, non sai se esiste e come si forma il participio passato, e così via.

Se cominci a comprendere alcune di queste regole generali, però, già sei sulla buona strada per “indovinare” diversi vocaboli.

Applicando al tedesco l’esempio di prima circa i verbi, è facile sapere che tutti gli infiniti finiscono con la desinenza “en” e che tutti gli indicativi presenti, alla prima persona (salvo alcune eccezioni) hanno la desinenza “e” (si tratta di uno dei pochi aspetti in cui questa lingua è più agevole dell’italiano). Capito questo, semplicemente “ti butti”; cioè, appreso un verbo all’infinito ne sai automaticamente (per la maggioranza dei casi) la prima persona dell’ indicativo presente. Poi facilmente aprendi la seconda persona, ed avanti così.

Al principio, poi, non sai le radici delle parole, e ti conviene imparare a focalizzarti sulle stesse. Pensa alla parola “dormire” in italiano. La radice “dorm..” è presente in una vasta serie di parole, come “addormentato”, “dormiglione”, “dormiente”… Lo stesso accade, ovviamente, con i vocaboli stranieri. Quando conosoci le radici dei vocaboli e conosci alcune regole base, acquisici la possibilità di “creare” vocaboli. Ovviamente non centrerai sempre i vocaboli, per via di (maledette) eccezioni varie, ma avrai strumenti sufficienti per avanzare nell’apprendimento e, ancora più importante, per farti capire.

Discorso analogo vale per la pronuncia. Sentendo delle parole cominci a notare dei suoni ricorrenti: allora leggi la tua grammatica o chiedi a qualcuno quali lettere corrispondono a quei suoni. Una volta appreso, sarai in grado di scrivere, con buona approssimazione, le parole che contengono quel suono, e lo saprai pronunciare, anche se non hai letto la nuova parola che lo contiene, perchè ti sei focalizzato su quel suono ed il tuo cervello lo ha elaborato.

In estrema sintesi:

devi sempre cercare di trovare le regole comuni, gli elementi fondamentali ed I suoni BASILARI. Costituiranno le tue radici.

Quando cominci a muovere i primi passi (concreti) parlando in una lingua straniera, crei automaticamente sempre più occasioni di apprendimento. Se ordini qualcosa in un ristorante con le poche conoscenze che hai raggranellato ed usi un termine impreciso, il cameriere ti chiederà chiarimenti (o ti porterà una cosa schifosa che non volevi, ma sono prezzi da pagare). Quindi tu, a gesti od in altro modo, ti farai capire e, tra l’altro, apprenderai la parola precisa che indica ciò che tu volevi: il cameriere ti avrà appena dato un apiccola lezione gratuita. Stai certo che quella parola la memorizzerai bene e senza fatica, poichè il cervello apprende in modo molto più saldo ciò che ha elaborato. Nella fattispecie, il tuo cervello ricorderà tutta la serie di avvenimenti che ti hanno portato ad apprendere quella parola, oltrechè l’oggetto che la parola rappresenta: quale migliore stimolo di questo. Per questo io credo che uno studio/applicazione da autodidatta non possano essere battutti, quanto ad efficienza, anche da una buona scuola solo teorica. La scuola non ha la possibilità della crescita esponenziale di cui scrivevo sopra, perchè non ti porta sul campo, nè ti invita a farlo; tu poi, finita la lezione, sarai scarico e non vorrai elaborare, rimandando eventuali miglioramenti alla prossima lezione.

ANDARE ALL’ESTERO?

Ci sono vantaggi, ma puoi anche risparmiare

A questo punto dell’articolo avrai intuito che sostengo, e non sono l’unico, che visitare il paese dove si parla la lingua che desideri apprendere è di enorme aiuto. Questo adduce, però ad un’altro punto cui ho già accennato, ma che giova ribadire:

devi lanciarti, devi sperimentare, devi scalciare quella timidezza e le paure che spesso ti (e mi) ostacolano in vari aspetti della vita. La paura è una brutta bestia, nessuno ne è immune, in un’accezione cattolica io la identificherei con il diavolo.

Una volta all’estero, se cedi alla paura stai sicuro che non parlerai con le persone e non comincierai quel processo di crescita e miglioramento esponenziali e costanti delle tue capacità inguistiche, ed avrai perso solo tempo e soldi.

Una soluzione iniziale più economica:

Vediti una manciata dei tuoi film preferiti, di cui conosci anche un poco i dialoghi, e vedili, per esempio, in inglese con i sottotitoli in inglese, così cominci l’associazione dei suoni con lo scritto. Se sei ad un livello un po’ più avanzato, vedi direttamente il filmin lingua originale.

Ma ora un facile metodo:

                 

IL PIANO MILITARE PER CONQUISTARE UNA LINGUA STRANIERA

COMPILA UN VOCABOLARIO PERSONALE

Comprati uno di quei quadernini rubrica con le lettere al lato e scriviti 2-3 parole NUOVE AL GIORNO. Ripetile ad alta voce, ripetile a bassa voce, immaginati l’ogetto o l’azione che raffigurano. Come già scritto, la memoria si rafforza se elabora un concetto. Se vedi una sequenza di lettere senza senso, quale è spesso una parola straniera la prima volta che la vedi, stai certo che dopo due secondi te la dimentichi. 304572862 Sai ripetere questo numero? Bene, lo stesso accadrà con una parola straniera dopo un secondo dall’apprendimento (fatte le dovute eccezioni). Ripeti a giorni di distanza le parole vecchie. Ogni 10 giorni prenditi una pausa ed usa il tempo per scorrere le parole già apprese.

Io credo che questo sia il consiglio fondamentale. Piano piano, senza troppa fatica, ti troverai a conoscere quelle 200-500 parole che te la faranno cavare nell’ 80% delle circostanze della vita quotidiana. Ci vorrano massimo sei mesi!! Ed acquisirai quella fiducia che, letteralmente, farà esplodere la tua efficienza nella comunicazione.

Questo è un metodo fantastico anche per insegnare una lingua straniera ai bambini.

INDIVIDUA LE RADICI DEI VERBI E DEI SOSTANTIVI, ED I SUONI RICORRENTI

In breve: trova gli elementi base, semplici e ricorrenti: SEMPLIFICA. Nei verbi trova le desinenze più ricorrenti e gli infiniti (nell’esempio di sopra l’infinito che finisce con “en” in tedesco). Nei sostantivi le radici che servono anche per costruire i verbi o gli aggettivi relativi al verbo. (Come nell’ esempio di sopra con il verbo “dormire”).

SCONFIGGI LA TIMIDEZZA

Se hai la fortuna di essere a contatto con persone che parlano la lingua che vuoi imparare: PARLA. Sforzati. Il beneficio che trarrai nell’apprendimento e la gratitudine che proveranno i tuoi interlocutori, comprendendo il tuo sforzo, hanno un valore troppo grande perchè tu lo possa sperperare con la timidezza. Pensaci un’attimo: tu odieresti uno straniero che prova a parlare la tua lingua? Lo linceresti? No, vero. Allora perchè mai gli altri lo dovrebbero fare con te?

ELABORA PIU CHE PUOI

Torna questo concetto: elaborazione. “Gioca” con quello che apprendi. Pensa a come una frase straniera che hai imparato si direbbe in italiano: sarebbe più corta? Sarebbe più lunga? Si tratta di una traduzione letterale, oppure di un modo di dire figurato che in italiano non avrebbe proprio senso?

Parla di ciò che hai appreso con altri compagni nel tuo percorso di apprendimento o, magari, con amici che parlano la lingua straniera. Chiedi loro se esistono modi più eleganti di dire la stessa cosa, modi dialettali, e così via. Avrai pure un argomento di conversazione per riempire i momenti morti.

Mi raccomando, impegnati e credici (come sempre bisogna fare nella crescita personale e spirituale, ed usando la Legge di Attrazione). Ne varrà la pena a molti livelli. Vai a comprare il quaderno, mi raccomando! Lo trovi cliccando qui.

imparare una lingua e praticare la gratitudine

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Foto e disegni di: Eric Andresen, woodleywonderworks, Eric Fischer.

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