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Signoraggio bancario? Non devi niente a nessuno!

Lavorare da casa, telelavoro, signoraggio bancario
Azioni=Carta straccia?
Scritto da Alexander

Avrai probabilmente sentito parlare del “signoraggio bancario”… In quest’articolo, comunque, non se ne scriverà in dettaglio, si tratta solo di un concetto di partenza. Inoltre, nello spirito del sito, non ci si dilunga su teorie complottiste e simili basate su diffusione di paura, rabbia e sconforto (il signoraggio bancario e gli illuminati al primo posto tra queste).

Il signoraggio bancario cos’è? In breve, anzi, in brevissimo: sarebbe il fenomeno per cui le banche sono le nostre padrone e noi, poveri lavoratori (anche se ben pagati) saremmo degli schiavi. Ciò succederebbe perchè le banche, avendo pieno controllo nell’emissione della moneta, ci tengono per le pal/%e; in particolare, emettendo sempre più moneta, la stessa si svaluterebbe costantemente, costringendo il mondo intero ad un affannoso quanto infruttuoso inseguimento del denaro, pena il rimanerne senza e, quindi, fregati. In altri termini: il signoraggio ci imporrebbe una situazione di debito ineluttabile. Nel precedente articolo sugli sviluppi futuri del lavoro e del telelavoro con l’incremento delle tecnologie, sostenevo che molti lavoratori siano una sorta di schiavi, ma per motivi diversi da quelli legati al “signoraggio bancario”; ma nel precedente articolo, così come in questo, emerge chiaramente la speranza: la possibilità di liberarsi dalla schiavitù – di qualunque natura e da qualunque causa dipenda.

Al fine pratico di rasserenarsi e migliorare le proprie condizioni di vita, bisogna quindi domandarsi: “Noi umani siamo in debito? Se sì, possiamo liberarcene? Se sì, come?”

Risposta breve: no, noi umani non siamo in debito; il nostro stato naturale ed originario è di amore ed abbondanza. Basti pensare a quante attenzioni, tempo ed energie riceviamo da bebè, e nessuno si sognerebbe di venirci a chiedere il conto di tutti quei doni che riceviamo. Strada facendo, però, le cose si complicano.

Un po’ di pazienza, occorre una breve digressione storica…

È concetto abbastanza comune quello per cui il baratto sia sorto per primo, poi che sia stato seguito dall’invenzione della moneta e che poi, ancora, siano sorti il debito ed il credito ed idee finanziarie ancora più complesse.

Adam Smith, nella sua opera La ricchezza delle nazioni, nel 1776, impose al mondo l’idea della successione appena descritta. Diversi antropologi e storici hanno, invece, provato che la moneta sia stata “creata” prima del baratto:

In origine il concetto di “scambio commerciale” non esisteva proprio (ricordi lo stato naturale di Amore ed Abbondanza a cui mi riferivo prima?). I trasferimenti di cose tra una persona ed un’altra o erano totalmente ed incondizionatamente gratuiti, oppure erano conseguenza di rituali che celebravano il fenomeno.

Dopo di questo fu inventata la moneta (che era costituita da oggetti, tipo conchiglie- quindi una vendita somigliava ad uno scambio, dato che si dava cosa contro cosa). In quest’era (per circa 3000 anni e prima dell’impero romano), il concetto di moneta esisteva, ma era “debole” : non esistevano banconote, non esisteva uno stato centrale che ne regolava emissione e circolazione e non esistevano banche. Successivamente, come ultima creazione, fu concepito il baratto.

In questa lunga epoca, nella quale la moneta esisteva, ma era a volte irreperibile, e somigliava piuttosto ad un sistema di baratto, i rapporti umani e la generosità avevano un ruolo più importante del “vil denaro”. Per cui si dava e si riceveva, nell’ambito di una tribù, per generosità; sorse anche il concetto -anche se vago- di credito/debito. Se una persona dava a qualcuno, magari davanti a dei testimoni, ci si aspettava che il beneficiario del favore avrebbe restituito l’aiuto, un giorno. Se questi deludeva le aspettative, veniva bollato come “cattivo pagatore” e non gli si sarebbe fatto “credito” in futuro.

E poi è venuto il sistema che usiamo oggi, che sembra effettivamente costringerci ad essere piccole ed insignificanti ruote di un meccanismo economico al quale o ci adattiamo, o soccombiamo. Che sembra effettivamente bollarci, alla nascita, con il marchio:

“Condannato al debito”

Ma siamo veramente debitori nel sangue? Dobbiamo restituire ai nostri genitori denaro od equivalente per compensarli del cibo e del tetto che nella gioventù ci hanno dato? Dobbiamo ripagare la società perchè possiamo godere dei capolavori artistici del passato? O chissà chi perchè possiamo gioire dei raggi solari?

No! Io credo di no. Ovviamente no. Penso pure che un’umanità evoluta dovrebbe tendere a ridurre sempre più il campo delle cose e dei benefici che possono comprarsi con denaro. Un’umanità evoluta dovrebbe tornare ad essere “ignorante della moneta e primitiva” (senza nessuna connotazione negativa dei termini). Soprattutto, un’umanità evoluta è quella in cui un numero elevato di soggetti (se non la totalità) lavora seguendo i propri più alti ideali e secondo i propri talenti. Un’umanità evoluta è quella in cui i singoli lavorano per donare a se stessi- innanzitutto- e poi agli altri, la migliore versione di se stessi. Come espresso nel precedente articolo, io sono fiducioso che ciò stia lentamente avvenendo, e che la tecnologia possa essere un forte ausilio nel processo, come esposto in:

Telelavoro e robotizzazione a servizio della consapevolezza.(Se tutti si risvegliassero, il mondo andrebbe in rovina?)

Il sistema monetario- finanziario e bancario attuali sono degli strumenti eccezionali. Consentono tante cose meravigliose, che pochi secoli fa sarebbero state considerate miracoli di magia nera, come acquistare un oggetto dal Giappone in pochi secondi. Ma come spesso capita, però, gli strumenti sono sfuggiti di mano, hanno acquistato una sorta di volontà autonoma ed hanno cominciato a mietere parecchie vittime (in senso letterale e figurato).

La corsa alla moltiplicazione infinita degli zeri dei conti bancari è dannosissima.

Quest’articolo affronta temi macroscopici, come la finanza mondiale… Ma il discorso interessa e deve interessare il singolo. Comprendendo a fondo che ciascuno di noi non è marchiato dal debito, le prospettive di vita cambiano e migliorano. Resisti alla tentazione di credere che questo discorso, per quanto interessante, sia distante dalle tue esigenze di crescita e miglioramento personali.

Scopriamo come.

Un’altro complice…

La chiesa cattolica – così come altre chiese- instillano negli uomini l’idea di essere nati nel debito e nella carenza. Si nasce, si sa, macchiati del peccato originale, e per sperare di recuperare e “pareggiare i conti” bisogna votarsi ad una vita di indefessa devozione (e, perchè no, di donazioni alle chiese).

Liberarsi da questa idea consente un grande sviluppo in avanti. È molto più nobile creare, lavorare e contribuire in positivo alla vita del prossimo senza essere convinti di doverlo fare, o senza essere indottrinati.

Senza un Dio despota, insomma, non si è automaticamente degli egoisti scapicollati, ma si può essere seri e responsabili, in un modo molto più degno: per libera scelta.

Trovi qui una critica approfondita al concetto di Chiesa.

La prospettiva del criminale…

Quasi all’estremo opposto del “timorato di Dio”, vi è il criminale. Il criminale non crede che vi sia un Dio a cui essere riconoscenti e del quale essere debitori; o forse crede di essere un rappresentante plenipotenziario di tale Dio. Il criminale crede di essere, inoltre, un creditore di Dio e della società. Tutto gli è dovuto: ricchezza, beni, controllo delle persone. Tanto che non si fa scrupolo di raggiungere quello che vuole. Ma, alla lunga, il criminale paga: viene sgozzato o “giustiziato”, oppure va in galera. probabilmente, vive con un brutto morbo che gli divora mente e corpo (senzo di colpa o similare).

La splendida serie televisiva Breaking Bad espone brillantemente, a mio parere, come la vita del criminale, anche se “di successo” sia inevitabilmente miserabile e misera.

Lo zero contabile…

Si raggiunge con la profonda consapevolezza di non essere debitori. Quando si comprende che la vita e l’Universo possono sostenerci, senza pretendere niente in cambio. Una conseguenza di ciò è quella che si menzionava nell’articolo precedente: si sceglie un lavoro che ci fa vibrare di entusiasmo e di emozione, perchè è confacente con il nostro più elevato scopo di vita. Con questo articolo e con il precedente, vorrei almeno che tu comprendessi che esiste questa possibilità. Forse sarai troppo spaventato e condizionato, dal modo comune di pensare o dalle vecchie abitudini, per agire in conseguenza dell’idea di non essere debitore di niente e di nessuno. Ma averlo capito sarà stato già un grande passo.

Prima di chiudere e di rimandarti al prosieguo di questo discorso, preciso che non ritenersi debitore di niente e nessuno non significa essere degli aridi ingrati. Tutt’altro, sono convinto, per esperienza diretta, che la Gratitudine sia un’ingrediente fondamentale del ben vivere e del funzionamento della Legge di Attrazione.

Lavorare da casa, telelavoro, signoraggio bancario

Azioni=Carta straccia?

Foto di stevepb

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Signoraggio bancario per wikipedia.

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2 Comments

  • Ciao sono Carmelo e volevo farti i complimenti per com’è gestito il sito.Sicuramente quello del signoraggio bancario è uno dei vari problemi e delle truffe che si trovano all’interno di un sistema capitalista creato appositamente per far arricchire,in senso monetario,l’1% della popolazione ai danni del restante 99% della popolazione che però ogni giorno mantiene ancora in piedi questo sistema disumano e criminale( dato che muoiono di fame 35000 essere umani al giorno).Il solo modo di combattere pacificamente tale sistema è quello di prendere consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che è la realtà.Personalmente ritengo fondamentale la liberazione dell’essere umano da ogni tipo di ruolo sociale,l’accettazione della sola legge naturale come legge che regola i rapporti tra gli uomini,l’abbandono del concetto di scarsità di risorse nell’economia,l’eliminazione di tutti quegli strumenti finanziari di tipo speculativo e l’eliminazione del concetto di dualità,perché nell’universo niente è duale ma tutto è un’unica coscienza che può e deve prendere la massima consapevolezza di sé.Consiglio a tutti di spegnere la tv,di utilizzare al minimo i social network,di fare meno shopping e di iniziare a leggere libri di filosofia,di farsi più passeggiate nella natura,magari iniziando a comprendere perché siamo costretti a lavorare 8-9-10 ore al giorno per poter mangiare e perché ancora si è costretti a pagare tasse su tasse,nonostante non ci sia mai un miglioramento dei servizi.

    • Ciao Carmelo,
      Grazie mille!!! La tua risposta è accurata, e dimostra di avere colto l’essenza non solo di questo articolo, ma dell’intera struttura fondamentale del sito. Spero di poterti accogliere sempre più spesso tra le pagine dello stesso. A cominciare dal prosieguo di questo articolo, che dovrebbe vedere la luce a breve.
      Scusa per la tardiva risposta, ma ho avuto delle piacevoli novità nella vita, in parte dovute al fatto che non mi sento troppo debitore 😉
      Il discorso delle tasse è nota dolente e conosciuta in Italia, ma giusta. Le tasse fanno schifo, e secondo me un 10-15% MASSIMO del reddito sarebbe più che sufficiente, se i soldi venissero gestiti mediamente bene… In Italia, la cosa è ancora più evidente perchè le tasse sono tra le più alte ed i servizi scadenti, se paragonati ai paesi Europei ed altri “avanzati” (ci sarebbe tutto un discorso da fare su questo aggettivo). Bada però, proprio perchè hai ben colto alcuni dei concetti fondamentali, a non cadere in una visione pessimistica, complottistica o di paura. E concentra la tua vita, spingendo chi ti è vicino, sugli aspetti positivi e sulle “vie di salvezza” che comunque esistono.
      A presto