Crescita personale

Procrastinazione e delirii di un giovane blogger

procrastinazione psicologia
Analanalisi=procratinazione
Scritto da Alexander

Sicuramente alcuni lettori penseranno: ma come si fa a fare un sito? Come si fa a diventare blogger? Voglio rispondere in modo indiretto ad alcune delle centinaia di domande possibili, ma fornisco ulteriori spunti di riflessione sulla crescita personale- sezione “lotta alla procrastinazione”.

In particolare, voglio fare capire che certe volte l’intelligenza e l’analisi sono solo modi eleganti di evitare paure ed ansie. Voglio sottolineare come il troppo studio possa diventare un modo per evitare i risultati, piuttosto che per raggiungerli.

Il fine pratico dell’articolo è quello di capire quale è il limite tra una progettazione adeguata ed una eccessiva? Quando è che il troppo è veramente dannoso?

Una risposta sintetica, ma utile potrebbe essere:

[Tweet “Overdose di pensiero  è quando giungi ad un punto in cui è più facile che non agirai piuttosto che comincerai ad agire…”]

Ci vuole, però, un poco di consapevolezza per volere individuare questa linea divisoria tra analisi e (iper)analisi, o analisi anale, per tirare Freud in ballo. Se non si ha l’onestà mentale (verso se stessi) e la seria volontà di fare, di produrre, o (che è la cosa principale) di crederci e di buttarsi nell’azione, si rischia un paradosso: la volontà di capire bene fino a che punto si deve pensare, studiare e pianificare, prima di cominciare ad agire, diventa un’ulteriore materia di studio che maschera ansie e paure e fa procrastinare ulteriormente l’inizio dell’azione e l’eventuale raggiungimento dei risultati sperati.

Ma per farlo bene dovrei calarmi nei cervelli e nelle emozioni di ogni lettore, prendere in considerazione i suoi pensieri e le sue emozioni, e dire: questa  una scusa, questa no; quest’idea ti allontana dai tuoi obiettivi, quest’altra no… questa è procrastinazione patologica, questa è attenzione benefica.

Ma pensando a come si fa un blog:

Storia della Legge di Attrazione in Italia

SiamoUniverso 1.0

Sarà meglio una grafica semplice, come quella in cui ha visto la luce SiamoUniverso, oppure un qualcosa di più elaborato. Mah, forse i lettori che non sono smanettoni se ne fottono di avere le icone che cambiano colore quando ci passi sopra, gli articoli consigliati che compaiono in trasparenza da dietro la porta del frigorifero… mah, però anche l’occhio vuole la sua parte: in tempi in cui i bambini nascono con l’ aiphonn attaccato al cordone ombelicale, vuoi che anche il più sprovveduto o matusa dei lettori non sappia che la tua vecchia grafica è quella che avevano i computer sovietici dei bidelli delle basi spaziali negli anni ’70? Poi, cioè, “non metti il tasto che ti permette di tornare sopra in un lampo” (grazie, Marco, per avermelo fatto notare!)… “e vabbè, ma mica è importante… cioè, se quello che è scritto è interessante…”; “No, quel tasto è importante”, “ok, ricevuto”. Ma se poi cambio grafica e faccio un casino? Perdo decine di lettori, il sito va off e che figura ci faccio. Oh, poi devo cambiare la richiesta che faccio per le iscrizioni alla newsletter. Studi approfonditissimi costati billiondollars svolti per 14 anni dalla Nasa e da Google dimostrano, con assoluta certezza, che se il tasto “Iscriviti” è viola iridescente rispetto a verde limetta guadagni il 9.8694% degli iscritti. Una volta guadagnati, con il colore giusto del tasto, sia chiaro, devi distinguere, grazie al servizio A/B testing, quali si sono iscritti, effettivamente per il colore viola iridescente, e quali si sono iscritti perchè le lettere al quarto dodicesimo e quattordicesimo virgola 3 della pagina “opt-in” fossero delle “a”. (Ma allora il colore del tasto non era l’unica cosa che contava?) Poi, devi mandare ad i primi iscritti solo gli articoli con un numero di parole dispari, ed ai secondi solo gli articoli con un numero di parole pari. Sempre tenendo conto, però, che un’ Università cinese, con esperimenti ripetuti su 100.000 cavie, ha dimostrato che gli articoli con un numero di parole pari non sono letti, anzi, causano cattiva pubblicità.

Infine, devi stare attento ai caratteri. Il formato “Times New Roman” è il più leggibile, ma il gran blogger Tizius sconsiglia caldamente l’utilizzo di quei caratteri così banali, ed assicura che i suoi milioni di lettori lo ringraziano ogni giorno per avere scelto di utilizzare quei caratteri quasi-cirillici che lui usa sul suo sito e che vende in offerta eccezionale, solo per oggi, a $99.99. Allora adesso li vado a comprare e sono a posto….

procrastinazione psicologia

Analanalisi=procratinazione

Ma, avevo scritto infine? Mi sbagliavo, c’è da considerare l’intelligibilità del testo. Uso paroloni, così da sembrare intelligente, o più intelligente di quello che sono, per essere più apprezzato, o forse è meglio scrivere come un quindicenne (mi scusino quelli che leggono), così amplio la mia “audience” ed il mio messaggio arriva a più persone? Effettivamente, gli strumenti di analisi mi dicono che i miei lettori sono principalmente uomini sopra i trent’anni, dovrei allargare il potenziale pubblico. Deciso, scriverò la prima metà di ogni articolo usando almeno il 30% di parole tecniche, poi la seconda parte come un quindicenne. Sì, e la seconda parte sarà in caratteri facilmente wazzappabili, per la massima diffusione.

Che grande piano… Non vedo l’ora di cominciare.

Capito? Capito quanta fatica dietro la stesura di ogni articolo? Potrebbe essere il momento buono per

Donare, colmo di risconoscenza, o,  almeno, per iscriverti alla newsletter, sapendo che a quel colore non puoi dire di no.

Tornando alla psicologia della procrastinazione:

La verità è che spesso le cose si rendono molto più complicate di come sono. Spesso, iniziare un’attività, trasferirsi e provarci con qualcuna(o) non sono imprese epiche. Si tratta solo di capire che abbiamo delle ansie e preoccupazioni (umane e comprensibili, sia chiaro). Se qualcosa sembra difficile, spesso è perchè siamo troppo orgogliosi per affrontare un’eventuale fallimento, o troppo indlenti per provare, ma non perchè non abbiamo acquisito le necessrie competenze tecniche.

Se ci vuoi provare con qualcuna, indipendentemente dalla sequenza di parole che usi e dalla frequenza della tua voce, è possibile che sarai rifiutato; nonostante il più accurato business plan, è probabile che la tua nuova attività si rivelerà un buco nell’acqua.

L’iperanalisi ci risparmia un disagio emozionale creando l’illusione che ci stiamo impegnando. Ci autoilludiamo di stare progredendo e di stare impegnandoci, quando, invece, non stiamo progredendo e, alla meglio, ci stiamo impegnando in attività futili.

[Tweet “La soluzione migliore a molti problemi è spesso la più semplice.”]

Saprai se l’attività è redditizia facendola, potrai conquistare qualcuno solo cominciando a parlargli, potrai goderti una vacanza solo facendola.

Liberati della paura.

Non pensare oltre, agisci!

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