La storia comincia con un monaco accampato nei pressi di un villaggio…
Come tanti altri giorni, una volta si svegliò all’alba e cominciò a pregare. Durante il raccoglimento, fu scosso e distratto dal suono di passi dietro di lui. Una voce subito gridò: “Ehi, tu, dov’è?”
Girandosi, il monaco vide un giovane- un contadino- che correva verso di lui con gran fretta. Il vecchio monaco disse: “Figliolo, dove è cosa?”
Il giovane subito replicò: “Ho avuto un sogno la scorsa notte. Nel mio sogni venivo qui, nei dintorni del villaggio e incontravo un monaco che mi dava un regalo prezioso.”
Il vecchio monaco disse: “… Ah! Beh…” e poi introdusse la mano nella bisaccia che, da sola, conteneva tutti i suoi possedimenti terreni.. Ne estrasse un rubino grande quanto il suo proprio pugno e disse: “Lo ho trovato, e non mi serve ad alcunché. Se vuoi puoi tenerlo.”
Il vecchio monaco diede la pietra di inestimabile valore al giovane che non aveva mai tenuto più che poche monete nella sua mano- ed aveva dovuto lavorare duramente anche per quelle.
Il contadino prese la gemma, incredulo circa la sua fortuna. La sollevò verso il sole e la ammirò. Era raggiante e meravigliosa. Per tutto il tragitto verso casa sua non potè far altro che guardare la pietra preziosa.
Il giorno dopo, a seguito di una nottata agitata, il giocane contadino fece una passeggiata nei boschi intorno al villaggio, e si imbatté nuovamente nel monaco.
Prese il rubino dalla sua bisaccia e lo porse al monaco…
“Non voglio questo. Ciò che voglio è ciò che tu sai e che ti ha consentito con grande facilità di disporre così del rubino.”
Cosa rappresenta il rubino? Cosa rappresente ciò che è superiore ad esso?
