Meditazione

MEDITAZIONE… Cosa è? Come iniziare?

Scritto da Alexander
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Foto di Alice Popkorn @flickr

Chi si avvicina alla spiritualità ed al miglioramento personale sente spesso parlare di meditazione. “Bisogna meditare”, “la meditazione fa bene”, “ con pochi minuti al giorno si ottiene un gran benessere”… Ma spesso si tratta di informazioni vaghe. Il risultato è che, spesso, il potenziale meditante abbandona il percorso prima ancora di provare veramente. Abbandona prima di cominciare ad intuire ed a provare SULLA PROPRIA PELLE, i reali benefici di questa pratica antichissima e consigliatissima.

Comincerei con una definizione, che forse farà storcere il naso ad i più esperti, ma che è comunque opportuna. Occorre capire di che cosa si sta parlando, prima di poter sperare in un discorso veramente costruttivo.

La meditazione è uno stato di non pensiero.

Contrariamente all’ accezione linguistica comune, per cui “meditare” significa pensare profondamente, la pratica della meditazione consiste nel raggiungimento di uno stato di assenza di pensiero.

Si afferma spesso, nei testi di crescita spirituale, che l’ EGO è fonte di molti problemi. Ebbene, l’ EGO è la mente. La meditazione cerca di trascendere la mente e quindi l’EGO. La meditazione serve, tra l’altro, per farci sentire come siamo parte dell’ Universo e del Tutto. Come il nostro corpo ed il nostro cervello siano un’ illusione. Una magnifica illusione, certo, molto utile, molto gradevole, oppure fonte di numerose sofferenze, ma pur sempre un’illusione, una rappresentazione dell’ Energia che tutto è, e tutto pervade.

Attenzione, come affermato anche in altri articoli, la mente e la razionalità sono strumenti meravigliosi, il problema è che spesso non ci servono, ma ci ingabbiano. La mente si comporta come un vicino rumoroso e pettegolo, ci subissa di idee, numeri, ricordi, dati ed informazioni. Vuole stare a cena mentre è a pranzo ed in vacanza mentre è al lavoro (come darle torto…). Il risultato di tutto ciò è che siamo costantemente immersi in un chiacchiericcio improduttivo e, spesso, dannoso e velenoso. Imparare a controllare tutto questo rumore è uno dei fini della meditazione.

Dopo avere imparato a controllare la mente, ad AZZITTIRLA,  possiamo veramente usarla per creare i nostri sogni, la nostra felicità e tutto quanto di bello possiamo immaginare. Ripeto ancora: la mente è uno strumento meraviglioso, ma solo SE usata in modo produttivo e focalizzato.

In India si dice che la mente è un elefante maschio in calore: a sguinzagliarla libera sono problemi, ma se è “addomesticata”, allora si che può aiutare.

Quindi, per ricapitolare, a discapito di quello che il nome potrebbere suggerire, si “medita” non per “pensare profondamente” , ma per non pensare, o pensare meno, MA MEGLIO.

Fornisco alcuni suggerimenti, molto diffusi, per l’avvicinarsi alla meditazione.

Sarebbe bene praticarla due volte al giorno.

Ideale farla al mattino, dopo essersi svegliati, prima che le preoccupazioni del giorno possano prendere il sopravvento, e per dare più energia proprio per affrontare tali preoccupazioni. Si dovrebbe poi ripetere in serata.

Consiglio abiti comodi, magari il pigiama… dato che ci si trova già dentro, almeno la mattina. Dopo ci si accomoda in un luogo silenzioso, in una bella e comoda poltrona, la preferita. Sconsiglio di meditare stesi, perché in tale caso è facile sprofondare nel sonno. Certo, addormentarsi è bellissimo, soprattutto se lo si fa anziché andare al lavoro, ma lo stato meditativo non sarebbe raggiunto. A proposito, lo stato meditativo è MOLTO SIMILE al sonno, si può dire che sia quello stato che precede il sonno, nel quale ancora si possono sentire rumori sottili e si può fare la decisione consapevole di alzarsi.

Dunque, dopo essersi SEDUTI, si chiudono gli occhi e si fanno cinque cicli di inspirazione ed espirazione. Si respira sempre con il naso, dentro e fuori per cinque volte. Si cerca di inspirare al massimo possibile, poi si trattiene il fiato per quattro o cinque secondi e poi si spinge fuori tutta l’aria. Immediatamente dopo, quando si hanno i polmoni svuotati, si resiste alla pressante tentazione di inspirare nuovamente per quattro o cinque secondi. Bisogna assicurarsi sempre che si sia arrivati al massimo. Alla fine di ogni espirazione bisogna, quindi, essere sicuri di avere espulso tutta l’aria possibile; alla fine di ogni inspirazione, analogamente, bisogna assicurarsi che tutta l’aria possibile sia entrata, che non ci sia spazio nemmeno per un soffio in più.

Questo esercizio, ripetuto alla lunga, fornisce interessanti “spunti” od intuizioni sulla stessa essenza della respirazione, ma parlarne costringerebbe ad una deviazione troppo lunga, e vi priverebbe del piacere della scoperta.

In breve, per cinque volte si inspira ed espira aggiungendo le pause descritte.

Durante TUTTO il tempo, mentre si fanno i cinque cicli descritti, si devono ripetere in mente frasi come “sperimenterò la meditazione” e “sperimenterò il silenzio/la tranquillità”. Mentre si trattiene il respiro PRIMA DI COMINCIARE AD INSPIRARE (uno dei momenti più impegnativi) consiglio di ripetere a se stessi: “faccio uno sforzo consapevole per entrare in meditazione”.

L’utilità di questi cicli consiste nel impartire al subconscio, in modo efficace, l’intento di meditare. Ulteriore utilità è quella di passare dallo stato ordinario, in cui si affastellano centinaia di pensieri, ad uno più tranquillo in cui dominano la mente solo le tre quattro affermazioni che si ripetono costantemente.

Dopo avere eseguito questi cicli ci si può riposare. Si possono riaprire gli occhi e magari alzarsi, bere un bicchiere d’acqua o fare qualche altra cosa di piacevole, che non occupi più di cinque minuti. Questo intervallo di tempo potrebbe essere anche l’occasione per farequella cosa urgente che avrà catturato la vostra attenzione (il disturbo della mente al lavoro). Sarà l’ultima occasione per soddisfare “il capriccio” e bisognerà cercare di non farsi assorbire da quella e da altre attività.

Dopo il breve intervallo, si torna seduti comodi come prima, e si richiudono gli occhi. Si inizia a respirare con il naso, REGOLARMENTE, questa volta. SI FOCALIZZA TUTTA L’ATTENZIONE SUL RESPIRO: Che sensazione produce l’aria sulla punta del naso, che odore ha l’aria, come ci rivitalizza, come il diaframma si sposta per assecondarne il movimento.

Lo si fa per almeno sei o sette minuti, OVVIAMENTE SENZA STARE A CONTROLLARE  L’OROLOGIO, anche perchè, auspicabilmente, si entra una dimensione nella quale il tempo ha tutta la sua importanza: quasi nessuna! (link).

Durante questa parte della meditazione il pensiero volerà, più veloce della luce, a decine di cose. Può succedere che si pensi a dare da mangiare al gatto poi, per associazione, che bisogna fare la spesa, che è tardi, bisogna anche aiutare i bambini a vestirsi, quindi darsi una mossa, eccetera… Ci si renderà conto di avere fatto vari pensieri , ma non di essere stati concentrati sul respiro.  Non c’è da preoccuparsi, è normale ch ciò succeda, soprattutto all’ inizio. In tali casi bisogna GENTILMENTE e senza COMMENTI INTERIORI, riportare l’attenzione sul respiro.

Con la pratica si riuscirà a concentrare l’attenzione sul respiro sempre di più, sempre per più tempo. Continuando con la pratica, concentrandosi sul respiro sempre più a lungo, si arriverà al momento in cui si riuscirà a sperimentare, anche se per pochi istanti, LA TOTALE ASSENZA DI PENSIERO. Con essa, si intuisce la magnitudine dell’Universo, di quanto è oltre la possibilità di essere spiegato.

Credo che sia molto importante avvicinarsi alla pratica senza troppe aspettative, senza “ansia da prestazione” e voglia di raggiungere chissà quale traguardo. É molto importante, inoltre, non essere severi con se stessi, soprattutto quando ci si sorprende a pensare a mille cose fuorchè al respiro. In quesi casi bisogna solo prendere atto del fatto che ci si è distratti, e tornare a concentrrsi sul respiro. Anche queste prese d’atto sono importanti.

Un altro buon momento per fare la meditazione è dopo un intenso sforzo fisico. In quei momenti, il corpo e la mente, già “spremuti”, assecondano il raggiungimento dello stato meditativo.

Una delle piacevoli sensazioni che si provano durante la meditazione è quella del rilassamento di tutti i muscoli. Se la mente lo registra, siatene contenti, ma cercate di tornare a focalizzarvi sul respiro. Il corpo di una persona in meditazione profonda è quasi nello stesso stato in cui è durante il sonno. La meditazione può essere paragonata ad un sonno lucido, secondo me.

Se vuoi una rappresentazione grafica di come meditare e dei benefici della meditazione, clicca qui.

iniziare la meditazione, effetti della meditazione

foto di Ian Burt @flickr

Un’altra magnifica sensazione che si può provare è quella dell’abbattimento dei confine del corpo. In altri termini, ci si sente come immersi in un fluido, in un energia, sentendosene parte.

Studi medici hanno anche provato che la pratica regolare della meditazione, rallentando il ritmo delle onde cerebrali, porta ad un migliore stato di salute del cervello.

Uno dei più utili vantaggi della pratica regolare della meditazione è, come già accennavo all’inizio, l’esercizio del controllo e della focalizzazione del pensiero, essenziali in ogni percorso di crescita personale.

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