Spiritualità

Le Grandi domande della vita? Abbracciare il Grande Mistero

Scritto da Alexander

Spesso già da giovanissimi ci affiorano delle domande alla consapevolezza… Le vere grandi domande dell’uomo. Quelle che ognuno si domanda, e le cui risposte tutti vorrebbero, almeno ad un qualche livello inconsapevole.

Io sono stato quasi tormentato, almeno da alcune, già dai 14 o 15 anni d’età… e non sono arrivato ancora a delle risposte. Forse l’unica risposta e…

Beh, ma per questo devi accompagnarmi ancora.

Quali sono le grandi domande?

  • Qual’è la natura della realtà?
  • La realtà è obiettiva, popolata di cose ed energie al di fuori di me? Oppure è, piuttosto, un sogno, dove tutto è una versione sofisticata della mia Consapevolezza, o di una consapevolezze di cui io sono espressione?
  • Quale è la distinzione tra bene e male – clicca qui per leggere una risposta.
  • Che cosa succederà dopo la mia morte (questa è una classica)?
  • Per quanto tempo riuscirò ad espandere la mia permanenza sulla Terra? Ed in quale/i forma/e?
  • L’Universo è un ruolo amichevole e benevolo?
  • Posso fidarmi dell’Universo, se sì, in che modo e misura?
  • Cosa è veramente l’intimità? Quanto intimo posso diventare con un altro? Quanto mi è dato di conoscere veramente bene qualcuno?
  • Cosa sono veramente? Questo corpo con una coscienza? Oppure una coscienza che può entrare ed animare il mio corpo?
  • Perché sembra che io abbia una percezione ed una consapevolezza?
  • Perché sono qui?
  • Esistono delle persone con le quali è bene che io venga in contatto? Se sì, come le riconosco?
  • Posso fondere la mia percezione soggettiva, con qualche forma di percezione obiettiva (se esistente) e fare quindi le scelte migliori possibili per me e per il pianeta?
  • Quanto tempo devo dedicare all’apprendimento e quanto alla condivisione? La condivisione stessa p veramente importante?
  • Vi sono livelli di comunicazione telepatica od energetica? Cosa avviene veramente nella canalizzazione?
  • Siamo soli nell’universo?

All’inizio, alcune risposte ad alcune di queste domande giungono attraverso la religione… se si abbastanza fortunati. Ma i ragazzini, indottrinati, sono premiati se riportano esattamente l’insegnamento ricevuto, e puniti per avere pensieri autonomi. Io, fortunatamente, ho presto realizzato che l’insegnamento cattolico non aveva assolutamente le rispost, e che pensare con la mia testa mi avrebbe portato sicuramente più avanti, in territori più intellettualmente onesti e profondi.

Ma poi mi sono reso conto che si trattava di questioni troppo complesse, ed ho abbandonato completamente il campo, per rientrarvi solo diversi anni dopo.

E l’unico vero modo per riaffrontare queste questioni, ed altre analoghe, è abbracciare il Mistero. Superare la paura dell’ignoto, e del troppo distante e diverso da ciò che la vita quotidiana rappresenta.

Nella mia ricerca, ho notato che le risposte che forniscono varie religioni e filosofie non son che intuizioni o, più banalmente, dei tentativi di indovinare. Risposte certe ed incontrovertibili non se ne possono avere, perchè ci mancano sia gli strumenti che le informazioni necessarie.

Perciò, appunto, ho dovuto imparare a convivere con il Mistero. Il Mistero che queste questioni rappresentano. Illudersi che queste questioni non rappresentino un Mistero, e sposare un sistema di credenze con l’idea che questo fornisca le risposte, non fa che allontanare la risoluzione di questi enigmi. Sposando delle credenze ci si “mette i paraocchi” e si emana una vibrazione tale per cui i sincronismi non sono fluidi, e la vita non è abbondante ed armonica.

Quando si abbraccia il mistero con coraggio, e si supera il dubbio, la vita torna ad essere più armonica, e vi è maggior flusso di abbondanza e sincronismi.

E forse il senso della vita è proprio questo: vivere nel mezzo del Mistero e godersela.

Perché costringersi ad una risoluzione del mistero? Non è meglio vivere nell’incertezza, e far sì che la vita la riempia e schiarisca a poco a poco? Non è meglio superare le risposte approssimative e vivere nel Mistero, sapendo che forse si morirà e che questo sarà ancora quasi tutto da chiarire?

Non sarà forse che la vita è un Mistero senza fine? Se effettivamente non si potrà mai giungere alle risposte delle grandi domande?

Te la sentiresti di vivere in una realtà eternamente avvolta dal dubbio?

Foto di Aaron Mello

Per i lettori più affezionati, comunico che questo è il quindicesimo articolo scritto nel periodo di quindici giorni dal 5 dicembre al 20 dicembre. Ognuno di questi articoli è composto di almeno 500 parole (e spesso un articolo è stato della lunghezza anche di 1000 parole). Pertanto la sfida lanciata in “Un esempio in diretta dei 30 giorni magici per il cambiamento” è stata superata! Spero che la dimostrazione concreta dell’applicazione di uno dei consigli per il miglioramento personale di cui si è scritto su queste pagine abbia convinto qualche lettore di quanto lontano possa portare un poco di buona volontà. Probabilmente estenderò la sfida almeno fino alla fine dell’anno, scrivendo un articolo di almeno 500 parole ogni giorno fino al 31 dicembre incluso…. Rimanete sintonizzati. Grazie.

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