Crescita personale Spiritualità

I 7 Chakra fondamentali

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I colori generalmente attribuiti ai chakra. Quelli nel disegno non sono i simboli originali, però.
Scritto da Alexander

I 7 Chakra Fondamentali? Sì, perchè i Chakra sono in realtà più di 100, e sono agli snodi energetici intorno al corpo, all’ esterno di esso…

Cosa sono i chakra (fondamentali)?

Muladhara, situato alla base della colonna vertebrale, tra la zona perianale e l’apparato genitale;

Swadhisthana, situato appena al di sopra del pube;

Manipura, situato appena sotto l’ombelico;

Anahata, situato appena al di sotto del plesso solare;

Vishuddhi, situato alla base della gola;

Ajna, situato tra le sopracciglia;

Sahasrara, anche chiamato, Brahmarandra, situato alla sommità della testa, nel punto in cui, poco dopo la nascita, la testa dei bebè è particolarmente morbida.

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I colori generalmente attribuiti ai chakra. Quelli nel disegno non sono i simboli originali, però.

Innanzitutto, è bene dismettere ogni idea per cui i Chakra inferiori siano di secondo grado, od in qualsiasi maniera poveri rispetto a quelli situati più in alto nel corpo. Non è così. Anzi, così come una casa non può esistere senza le fondamenta, così I chakra superiori, per essere sviluppati abbisognano dell’ausilio degli altri.

Dunque, proviamo a comprendere questi centri di energia, e la loro funzione. Molti, infatti, avranno distrattamente letto qualcosa su questi Chakra, o saranno stati incuriositi dai loro simboli e colori, ma si saranno poi persi quanto alla comprensione un poco più approfondita.

Ebbene, credo che non vi sia definizione più semplice, per i Chakra, se non quella di “centri di energia”; sono dei veri e propri vortici di energia che si trovano nel corpo.

Ognuno li possiede, le differenze, tra un’ individuo ed un’altro, sono solo nel grado di capacità nel percepire questi centri pulsanti nel proprio corpo, e nel comprendere (meglio: sentire) come governano idee, azioni e pensieri.

Se ti risulta difficile immaginare “un vortice di energia”, hai un’altro modo per capire, e per seguire questo articolo: pensa ad i Chakra come a dei simboli, a degli archetipi che rappresentano le grandi caratteristiche umane.

Quindi, per esempio, se le energie di Muladhara – il Chakra “rosso” alla base della colonna vertebrale- sono predominanti in te,  allora il cibo ed il dormire saranno le tue pulsioni più forti. Essendo i Chakra delle realtà fisiche (l’energia che sprigionano può essere misurata) ma anche delle realtà spirituali, hanno una grande capacità di trasmutazione. Con l’aumento della consapevolezza, infatti,  il Chakra alla base della colonna vertebrale può essere liberato e trascendere i procedimenti del dormire e dell’assumere mangiare (così come gli altri Chakra possono essere liberati dai rispettivi procedimenti fisici caratteristici).

Il secondo Chakra è Swadhisthana. Se le tue energie si concentrano prevalentemente in questo Chakra, i piaceri, e la ricerca dei piaceri, saranno predominanti nella tua vita. Sei alla ricerca di piaceri, alla ricerca di nuovi modi di apprezzare e godere la realtà.

Se la prevalenza delle tue energie si concentra nel terzo Chakra, Manipuraka, sei una persona molto attiva e pragmatica.

Se le tue energie sono molto attive nel quarto Chakra, Anahata, sei una persona molto creativa.

Se le tue energie sono molto attive intorno al quinto Chakra, Vishuddhi (nello sterno), sei una persona molto potente.

Se le tue energie dominano il Chakra della fronte, Ajna, allora hai una grande realizzazione intellettuale, un’intelligenza complessa e stabile. Sei una persona intellettivamente salda, quindi puoi trovare pace e serenità, indipendentemente dalle circostanze esterne..

Ma quando le tue energie gravitano intorno al Chakra della corona, Sahasrara, allora diventi assolutamente e follemente estatico. Non c’è bisogno di vincere la lotteria, di altre circostanze esterne o di sostanze… semplicemente sei estatico, perchè la tua energia si è concentrata al vertice.

CADERE ALL’INSU

Ogni percorso spirituale è, allegoricamente, e non solo, un viaggio dal primo al settimo Chakra, con i vari passaggi intermedi.

Per spostare le proprie energie lungo la fila dei Chakra vi sono infiniti modi e tecniche: uno tra mille, quello di ridurre il poprio peso facendo attenzione alla propria dieta, o migliorarla – cosa che può essere fatta sempre, ad esempio riducendo od eliminando il consumo di carne. Questo non vuol dire che, mangiando di meno e meglio si entra nel Nirvana e si consegue l’illuminazione, ma che si comincia a controllare l’energia, a gestirla. Si comincia a sentire come quelle spinte dello stomaco possono essere controllate, ed alchemicamente trasformate in forze ed energie nuove. Un’altro modo per incanalare le proprie energie verso l’alto è di leggere ed intraprendere un percorso di crescita personale (anche con siamouniverso.com). Facendolo si leva l’energia dal piano basso, nel quale può servire solo in forma di lamentela perchè le cose non vanno bene, spostandola verso il plesso solare che, come detto, è il fulcro della “volontà di potenza”  (del volere=potere, insomma). Vi sono molte strade, quindi, per riaprire o riequilibrare i Chakra.

Ma il grande salto tra il focalizzare l’energia nel Chakra della fronte al focalizzarla nel Chakra della corona non è facile. Non vi sono percorsi: è un salto nel buio!

Nello Yoga si parla, appunto, di “cadere all’insù”, se non sei pronto a cadere, non puoi fare il passaggio.

Ecco perchè molti, anche dediti alla spiritualità, sostengono che la massima realizzazione è la pace. Ma la pace non è la vetta. Si può diventare estatici. Così estatici che il mondo, nella propria consapevolezza ed intendimento, dioventa una grande barzelletta. Una situazione in cui tutto ciò che è terribilmente serio per gli altri è una battuta per te.l

Molti si fermano alla Pace, e si fermano lì a lungo per decidere se saltare oppure no. Ecco perchè molte spirituali pongono così tanto l’accento sulla relazione allievo-maestro. Perchè per fare il salto occorre profonda fiducia nel maestro; il 90% dei discepoli necessita di tanta fiducia per fare il salto.

Senza una forte relazione maestro-discepolo, manca la fiducia ed il salto non avviene.

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