Benvenuto alla parte seconda del commento alla parabola Zen dei viandanti per comprendere il senso della meditazione. Se non hai letto la prima parte, clicca qui per leggerla.
Per quanto ci risulti, Platone fu il primo a notare questi elementi nella consapevolezza umana. Fu lui a catalogare gli umani a seconda che nella loro vita e nella loro azione fosse più presente la pulsione, la ragione od il sentimento. Dopo Platone, si è continuato a credere che tutti fossero la risultante del conflitto di questi tre elementi, dimenticando completamente la possibilità che questi potessero essere in armonia, tralasciando l’idea che noi umani potessimo non essere una confusa trinità, ma un tutt’Uno.
A questa percezione tripartita dell’uomo, si è aggiunta l’opera negativa delle chiese, che ha spinto a nascondere e reprimere l’elemento sessuale. Inoltre, si è cominciato a nascondere l’elemento emozionale, per vergogna, o per l’idea che questo non fosse utile e pratico nella vita concreta di tutti i giorni.
Proprio l’elemento sentimentale di noi umani è stato, erroneamente, assurto a carattere distintivo e di conflitto tra gli uomini e le donne. Infatti, l’opinione comune è che le donne siano più sentimentali degli uomini. Si è fatta strada l’idea che un uomo, se è un vero uomo, deve tenere in scacco le sue emozioni e non dovrebbe quasi mai piangere.
Menti che irregimentano menti… Occidente
La ragione, soprattutto nella civiltà occidentale, si è sempre atteggiata a Re o comandante. La nostra cultura ha sempre propalato l’idea che la ragione sia il nostro elemento più importante e che occorra rafforzarla, migliorarla, usarla ed esibirla, molto più degli altri due elementi.
Tra i tanti, anche Sigmund Freud sottolineò l’esistenza dei tre aspetti della consapevolezza di cui stiamo discutendo, e postulò che tutte le forze e le energie dell’uomo dovessero tendere alla supremazia della ragione.
Moltissimi di noi, purtroppo, hanno seguito questo paradigma. Quello di fare vincere la testa… o almeno ci hanno provato; che si sia riusciti a fare prevalere la testa o no, il risultato è unico: disarmonia ed infelicità.
Sì, perchè facendo trionfare la ragione, si diventa degli automi, delle macchine (piò o meno efficienti) ma delle macchine. In quanto tali, si perdono il gusto e l’autenticità derivanti dal dare espressione agli elementi sessuale e sentimentale.
Non solo: le forze del cuore e dei genitali diventano represse; non scompaiono, vengono semplicemente
Menti che irregimentano menti… Oriente.
spinte nell’ oblìo ed in profondità. Dal loro luogo di isolamento, cuore e genitali continuano a volere dire la loro, ed a creare disagi o, nei casi più gravi, veri e propri drammi.
Ecco perchè sulle pagine del sito, così come in numerosi altri luoghi in cui si discute di spiritualità, miglioramento personale e pratiche meditative, si invita sempre ad individuare l’ego, a comprenderlo ed, infine, a tenerlo a bada.
Perchè, nella nostra civiltà, l’ego è un tiranno vittorioso su altri aspetti di noi che sono fondamentali. Perchè dove l’ego ha un forte ruolo non c’è spazio per il vero amore, non c’è spazio per l’empatia e per la compassione… non c’è spazio per sognare e per comprendere che con la nostra energia possiamo attivare la Legge di Attrazione, e non c’è, purtroppo, possibilità di raggiungere stabilmente la felicità.
[Tweet “Chi è relegato nella testa perde la capacità di fluire nel corso dell’esistenza.”]
A questo punto è necessaria una chiarificazione. Quando mi riferisco alla sessualità, od ai genitali, non mi
Cari maschietti…la foto serve solo per comunicare la bellezza di ricevere i raggi del caldo sole sul corpo! Parliamo e non ci capiamo, allora?
riferisco solo all’attività sessuale. Mi riferisco alla vitalità del corpo, all’energia del corpo, alle sensazioni positive che si provano muovendosi, facendo sport ed esprimendo con il corpo la nostra personalità.
Non hai ancora compreso che intendo?
Pensa ai ballerini… loro esprimono la sessualità del loro essere. Pensa a quando fai sport, al piacere che provi quando superi la soglia della fatica e sei immerso completamente nell’attività, tanto da non riuscire a pensare a niente altro che ai movimenti che fai, tanto da diventare i movimenti e lo sport! Non sei più nella testa, diventi veramente vivo, come un’animale o una pianta: pura vitalità in movimento.
Abbanonarsi alla corporalita
Occorre capire che tutti gli elementi della nostra vita sono importanti e che nessuno è subordinato agli altri.
Immagina di essere un triangolo. Ai tre vertici ci sono, rispettivamente, la ragione, i sentimenti e la sessualità (intesa nel senso ampio). In mezzo a quel triangolo c’è il centro della consapevolezza: TU. Quando comprendi i tre elementi e quando li armonizzi sei in meditazione.
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Foto di Allexsalon, akshayapatra e Unsplash
